ARCHIVIO – Genesis ’73 – La prima volta dei costumi di Peter Gabriel

Storie e Memorie indimenticabili, attraverso audio, video, documenti e molto altro ancora.

By D.B.

[siteorigin_widget class=”GTranslateWidget”][/siteorigin_widget]

Il 9 febbraio 1973 al Rainbow Theatre di Londra, data del Foxtrot Tour, Peter Gabriel indossa i suoi primi costumi e le maschere destinati a diventare famosi. Una svolta per i Genesis, iniziata il 28 settembre dell’anno precedente con il vestito da donna e la testa di volpe indossata sul finale di The Musical Box – SCOPRI DI PIU’. Musica, immagini e ricordi di quella serata.

La registrazione audio del concerto:

00:50 – Watcher Of The Skies;
10:45 – The Musical Box;
21:54 – Get ‘Em Out By Friday;
31:00 – Suppers’s Ready;
53:40 – The Return Of The Giant Hogweed;
01:03:21 – The Knife (cut).

Peter si presenta nel camerino con un enorme baule in cui ha stipato i costumi, all’insaputa dei suoi compagni. Steve Hackett ha più volte dichiarato che Gabriel non ha mai provato a indossare quei travestimenti durante le prove prima di quell’esibizione e che fu una sorpresa anche per loro.

Genesis in Italia. I concerti 1972-1975 di Mino Profumo:

“Se in Italia il trionfo è ormai scontato, per i Genesis le cose sono sul punto di cambiare anche nella vecchia Inghilterra perché la band, un mese dopo le glorie italiane (20 e 22 gennaio, Reggio Emilia e Roma – N.d.R,), si imbarca nel primo tour come headliner (…).

Peter decide allora di imprimere una ulteriore accelerazione all’aspetto teatrale delle sue apparizioni inventando nuove maschere e costumi (…). Il resto della band accetta con malcelata riluttanza questa svolta scenografica pur sapendo che la crescente popolarità non è certo estranea, almeno a livello mediatico”.

No, non sono ancora morto: L’autobiografia di Phil Collins:

“I costumi di Peter diventano sempre più strampalati man mano che il tour progredisce. Per Watcher of the Skies si dipinge il viso di vernice fosforescente e indossa una cappa e ali di pipistrello sulla testa. Non è il finale: è la prima canzone del concerto. La teatralità è accentuata da Tony che suona una lunga introduzione lunatica con il Mellotron (che ora si può usare con gli hertz giusti).

La gestualità teatrale di Peter ora è integrata nell’esibizione dal vivo. Per quanto riguarda la stampa e il pubblico, è il tratto distintivo dei Genesis. Nel contesto dei primi anni Settanta non sembra poi troppo folle. C’è Alice Cooper che fa cose strane con i serpenti, Elton John che si veste da papero e porta occhiali più grandi della sua testa, gli Who che sfor- nano concept album a raffica. La nostra bizzarria, però, è un po’ diversa, una cosa strana e tipicamente inglese, forse per questo piace tanto negli Stati Uniti. 

Peter non ci avvertirà della maschera da fiore che indosserà per la parte di Willow Farm in Supper’s Ready, e nemmeno per la scatola triangolare che si mette in testa per la parte successiva, Apocalypse in 9/8. Le vediamo anche noi nello stesso momento in cui le vede il pubblico.

Lui non vuole saperne di decidere in gruppo, in questi casi. Secondo Peter, un processo democratico per quelle questioni squisitamente teatrali rallenterebbe tutto, per via delle discussioni sui colori che dovrebbe avere il vestito o se il fiore è una pianta annuale o perenne.”

[su_row][su_column size=”1/2″]
[/su_column]
[su_column size=”1/2″]
[/su_column][/su_row]

“«Quello del Rainbow fu uno dei nostri concerti migliori», dice Banks. «Altri facevano qualcosa con i costumi, ma noi sfruttavamo tutto lo spazio del palco. Quando andavi a uno spettacolo dei Genesis vedevi le tende velate, e poi il fumo artificiale, che sì adesso è un cliché ma allora non lo era affatto. Vedevi le ali di pipistrello e gli occhi truccati. Sentivi il suono del Mellotron, praticamente il primo effetto in stereo. Non c’erano altri concerti di quel livello al mondo. I primi dieci minuti erano di una potenza incredibile. Penso che fummo tra i primissimi gruppi a cogliere la bellezza della fusione di musica ed effetti visivi. Un po’ successe per caso e per fortuna, un po’ perché l’abilita di Peter in quel senso era davvero unica».

«Era tutta farina del sacco di Peter», ricorda Macphail. «Trovò Guy Chapman, che gli fece le maschere di Supper’s Ready e Foxtrot, e il mantello nero».

 «Quando si metteva la maschera a fiore, assumeva i contorni dell’artista da music hall», ha detto Banks. «E conquistava sempre più il centro dell’attenzione».

«La testa a forma di fiore doveva essere una specie di gioco. Era stata pensata per essere manifestamente irreale», disse Gabriel a «Circus» nel 1974. «Non volevo spaventare nessuno. Diciamo che avrei preferito essere Fellini. In effetti, la camminata da fiore richiamava più Shirley Temple, che è sempre meglio che scimmiottare Eric Clapton.»”

[su_row][su_column size=”1/2″][/su_column]
[su_column size=”1/2″]
[/su_column][/su_row]

My book of Genesis di Richard Macphail:

È stato anche in questo periodo che Peter ha tagliato i suoi capelli in modo strano, rasando un piccolo triangolo sul davanti, così da sembrare 
un po’ come un alieno. Aveva capito che suonare semplicemente buona musica non era sufficiente. Dovevi distinguerti per ottenere l’attenzione della gente, così ha iniziato a diventare sempre più scandaloso sul palco.

E così è arrivata la maschera a forma di fiore in Supper’s Ready e le ali di pipistrello sono diventate la firma di Watcher of the Skies. In questo periodo Peter stava diventando sempre più centrale sul palco, dopo Dublino non c’è stato modo di fermarlo. (…)

Naturalmente è stato sempre e solo Peter. Tony non è mai sceso a compromessi su questo punto. La più grande concessione che abbia mai fatto era di indossare una camicia bianca quando suonavano su un palco bianco. (…)

Il concerto dei Genesis al Rainbow è stato una vera svolta per la band, il tutto esaurito con una standing ovation alla fine. Il fotografo Barrie Wentzell ha scattato una foto a Peter con il suo copricapo a fiori che è apparsa sulla prima pagina del Melody Maker. Nella sua recensione intitolata «Il genio dei Genesis», Chris Welch ha scritto:
«I Genesis hanno ricevuto una tale ovazione al Rainbow Theatre di Londra che ha commosso visibilmente questo gruppo di solito imperturbabile».” 

In Get’Em Out By Friday Gabriel indossa una bombetta, in Supper’s Ready si scatena: la corona di spine, il fiore, la scatola romboidale rossa, il lungo mantello nero di cui Peter si libera per un vestito bianco e un tubo di luce bianca per il finale. Dal settembre 1973 in The Musical Box abbandona la foxhead e il vestito rosso da donna per l’old man.

Ascolta lo speciale “I Fiori Delmale” sui Costumi di Peter Gabriel by Horizons Radio (in italiano)

Guarda due video sui costumi di Supper’s Ready:

Il settimanale Ciao 2001 pubblica un resoconto dettagliato di questo show storico nel numero del 15 aprile. Ecco copertina e articolo (come riportato dal web):

[su_spoiler title=”Clicca e apri per leggere l’articolo.” style=”fancy”]

Ciao 2001 del 15 aprile 1973
Pipistrelli e fiori barocchi
di Manuel Insolera

Peter Gabriel ha forse creato un mostro?
Questa è pressappoco la domanda che tutti gli attoniti giornalisti specializzati inglesi si sono posti immediatamente dopo lo strabiliante spettacolo al Rainbow Theatre di Londra poco tempo fa.
La band apparve all’improvviso in un palco interamente ricoperto di bianchissimi tendaggi. Tutti i membri del gruppo erano anche vestiti di bianco, tutti tranne Peter Gabriel, avvolto in un’aderente tunica nera, con due lugubri ali da pipistrello ad adornargli le spalle.

Ancora non erano terminati gli sconcertati applausi di un uditorio pigiatissimo e scatenato, che già il mellotron di Tony Banks introduceva l’aggraziata violenza di “Watcher of the skyes” uno dei cavalli di battaglia di “Foxtrot” e delle loro attuali esibizioni live.
Così si apriva uno spettacolo che tutti a Londra sono stati concordi nel giudicare come una delle cose migliori in assoluto della storia del pop e l’acme dell’arte dei Genesis fino ad ora: l’impatto romantico-decadente della musica, la suggestiva violenza delle perfette costruzioni strumentali, l’allusività spettacolare di un Gabriel giunto al massimo delle facoltà mimetiche, hanno raggiunto un equilibratissimo fulcro di coesione.

Così, a guardarli sul palcoscenico del Rainbow, ci si trova all’improvviso davanti ad un allegorico quadro ottocentesco, ove si evocano i morbosi e favolistica fantasmi di antiche fantasie britanniche, pregne di un surrealismo malato e limaccioso: Steve Hackett e Michael Ruthetford seduti, curvi sulle loro chitarre; Tony Banks in penombra dietro ai pinnacoli delle tastiere; Phil Collins mobile e ancorato ai suoi tamburi; Peter Gabriel infine, libero di muoversi, apparizione ermafrodita e inafferrabile dietro ai continui cambiamenti di ruolo e di identità, asessuato e soffuso di classica ambiguità, come un figlio di amori lontani tra uomini e dei.

E quando giunge il tragico sogno di “Musical Box” e Peter scompare tutti si aspettano il ritorno nei panni fiammeggianti della volpe: ma questa volta si sbagliano.
La figura che rientra sul palco per urlare l’ultima disperata invocazione agli occhi sbarrati che non potranno più toccarla non è una volpe, ma sorge come una mistica apparizione geometrica, a metà strada tra la caricatura di una invasata monaca medievale e un irreale personaggio di “Alice nel paese delle delle meraviglie”.
E lo spettacolo continua, denso di imprevisti e di avvenimenti inattesi come le subitanee esplosioni di fiamme e di fumo e le tramutazioni di Gabriel come un idolo neoclassico.

Si snoda la saga apocalittica di “Supper’s ready”, la suite angelico-demoniaca che nella sua ambigua incompiutezza raggiunge vertici paradossali di evocatività stravolta: il pubblico ondeggia sulle sedie come ipnotizzato ed ecco che prende a muoversi in sintonia con la misteriosa figura dal viso candido e dai neri mantelli che la sovrasta sul palcoscenico.

Applausi disperati, nevrotici. Le bianche figure e l’angelo nero abbandonano il palco e la gente comincia ad urlare “more! More!” (ancora, ancora!) ed ecco che le luci si oscurano, i folletti, meno uno rientrano e attaccano gli accordi spigolosi di “the knife” dal vecchio album “Trespass” e poi lampeggia una luce bianca ed eccolo, eccolo: Peter Gabriel incarnato nelle verdi spirali di un fiore allucinato e grottesco!

L’ultima trasformazione si è compiuta, l’ultimo mistero è stato celebrato: le luci del Rainbow si riaccendono, la gente ripiomba nelle spire meccaniche del XX secolo. Ma il tempo continua a passare e il girotondo carnevalesco del mondo prosegue la sua danza.
E i Genesis non smettono di impersonare la decadenza gentile della loro fragile faviola: un nuovo disco in corso di registrazione (“Selling england by the pound – n.d.r – ) che dovrebbe vedere la luce nell’esplosione verde-oro di giugno: una tournee americana a partire dalla fine di marzo, imponderabile come il destino; un futuro imprevedibile e inafferrabile come le forme confuse della vita e della morte. (da Ciao 2001, citato dal web per diritto di cronaca)

[/su_spoiler]
Ed ecco alcuni tipi di biglietto della serata:

Se hai ricordi di questo concerto da condividere in forma scritta o audio/video inviali a Horizons Radio e saranno pubblicati con la tua firma.

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Horizons Radio MAIL: CLICCA QUI

Horizons Radio News

[siteorigin_widget class=”MailPoet\\Form\\Widget”][/siteorigin_widget]
[siteorigin_widget class=”MailPoet\\Form\\Widget”][/siteorigin_widget]

Ascolta Genesis & Co.anche su:

Aiuta Horizons Radio




LEGGI PERCHE’

ARCHIVIO Genesis – Live a Napoli, 6 febbraio 1974

English Español 中国 РоссияPortuguês

Il 6 febbraio 1974 i Genesis sono in Italia con il Selling England By The Pound Tour. Dopo Torino, Reggio Emilia e Roma è la volta di Napoli. Ecco la registrazione audio del concerto:

00:00 – Watcher Of The Skies;
12:11 – Dancing With The Moonlight Knight;
21:19 – The Cinema Show;
35:59 – I Know What I Like;
40:10 – Firth Of Fifth;
51:59 – The Musical Box;
01:04:09 – More Fool Me;
01:08:55 – The Battle Of Epping Forest;
01:23:03 – Supper’s Ready;
01:46:50 – The Knife.

Questa la locandina del tour che si chiude a Napoli:

Ed ecco un biglietto:

A Napoli, a differenza di Reggio Emilia e Roma, non ci sono problemi con coloro che cercano di entrare senza pagare. Ma, come si può leggere in Genesis in Italia. I concerti 1972-1975 di Mino Profumo “il pubblico ha la sgradita sorpresa di un violento temporale che rende meno agevole il ritorno a casa.”

Ed ecco le copertine dei bootleg tratti da questo show:

Se hai ricordi di questo concerto da condividere in forma scritta o audio/video inviali a info@horizonsradio.it e saranno pubblicati con la tua firma.

Non perdere i nuovi contenuti.

Genesis & Co. News, ogni aggiornamento










Iscriviti alla Newsletter

Genesis & Co. News, ogni aggiornamento










Salva

ARCHIVIO – Genesis – Live a Roma, 5 febbraio 1974

English Español 中国 РоссияPortuguês

Il 5 febbraio 1974 i Genesis sono in Italia con il Selling England By The Pound Tour. Dopo Torino e Reggio Emilia è la volta di Roma. Ecco la registrazione audio del concerto:

https://youtu.be/RYkYdUOYGEU

E tre video amatoriali di quello show:

Questi sono alcuni riscontri sulla stampa:

Genesis, Roma, Supper's Ready. Foto del Magazine Super Sound
Poster del Magazine Super Sound con foto scattata a Roma nel finale di Supper’s Ready.

Ecco un biglietto, anche se, come a Reggio Emilia, diverse centinaia di persone cercano di entrare senza pagare. Stesso copione con cancelli divelti, lacrimogeni e cariche della polizia, contusi e un migliaio di “portoghesi” che riescono a entrare e ad assistere al concerto. Altri dettagli li puoi leggere in Genesis in Italia. I concerti 1972-1975 di Mino Profumo.

Un concerto che ha arricchito il numero dei bootleg dei Genesis. Ecco le copertine:

Anche in formato DVD:

Se hai ricordi di questo concerto da condividere in forma scritta o audio/video inviali a info@horizonsradio.it e saranno pubblicati con la tua firma.

Salva

Non perdere i nuovi contenuti.

Genesis & Co. News, ogni aggiornamento











Scegli al tua Newsletter.

Genesis & Co. News Weekly











The Squonk

Genesis Tribute Bands: The Squonk

Pagine multimediali di Horizons Radio sulle Tribute Band dedicate a Genesis & Co. Ecco The Squonk.

Autopresentazione:

The Squonk nascono nell’estate 1976 da un nucleo primigenio composto da  Pino  Casale  (tastiere) Mimmi  Casale (basso)  e  Gino Ungaro (batteria) che cominciava  a farsi conoscere per la passione per le Orme e  per  gli  Emerson, Lake e Palmer.

Ma  proprio in quella calda estate, con il nome “Maschere di creta” diventano una delle prime cover-band dei Genesis che siano mai apparse in Italia e in Europa .

Nel 1979 si avvicendano tutta una serie di musicisti che danno corso ad un nuovo progetto.


Nascono così “The Squonk”, che animeranno la scena musicale tarantina fino al 1982, anno del “rompete le righe”.  In  quei  tre anni  The Squonk  si esibiscono in  tutta una serie  di  concerti che culmineranno in un live alla Villa Peripato  di Taranto.

Importante  anche l’esibizione  al  cinema  Teatro  Verdi  di  Taranto quando  in un concerto di  tre  ore  viene passata in rassegna  tutta la produzione  Genesis e  PER LA PRIMA VOLTA  il  gruppo  utilizza effetti scenici  all’avanguardia per  quei  tempi con due  raggi laser.

Nel luglio 2005 avviene la ricostituzione, dopo un periodo  di stand by  di 23  anni .

La strumentazione, rispetto agli esordi, è ancora più  minuziosa fino a rasentare la pignoleria, allo scopo di riprodurre fedelmente i suoni dell’epoca (fondamentali, allo scopo, i set di tastiere che ne prevedono ben otto  tra cui organo  Hammond, synth ARP  proDGX e pianoforte GEM PRO MEGA 3).

Da allora  numerosi  musicisti si  sono avvicendati nel  gruppo, che negli ultimi due anni,  ha  riproposto  anche  la rappresentazione  più teatrale della  musica dei Genesis  con le famose maschere  gabrieliane.

Il gruppo  dei  THE  SQUONK  GENESIS COVER  BAND  (attuale  denominazione della  band)  ripropone  la  totale  produzione musicale  dei  Genesis.

Attualmente, dopo un necessario rimpasto della band, il gruppo, insieme  da  soli quattro mesi, ripropone  sia  brani dell’era  Gabriel, ma  anche  molti dell’era  Collins.

Oltre 130  concerti in 10 anni, teatri e arene sempre  pieni,  innumerevoli consensi, questi sono i numeri del live-act degli Squonk, in grado di far schiudere alla vista i suoni e i colori della musica dei Genesis, uno dei più grandi gruppi mai apparsi sulla scena della musica rock.

Attuale  line-up della  band:

Ivan Casale  : lead vocal e  seconda batteria

Gaetano “ Mimmi “ Casale  :  bass guitar  ,  double neck guitar  , 12  strings  guitar

Nicola Loconte  :  drums and percussion  ;

Massimo Casale : lead guitars  ; 12 strings guitar,  nylon guitar

Pino Casale  :  keyboards  e  bass  pedal

Pagina Facebook

Guarda la Playlist di Horizons Radio:

Salva

Salva

ARCHIVIO – Genesis, Live a Reggio Emilia – 4 febbraio 1974

English Español 中国 РоссияPortuguês

Il 4 febbraio 1974 i Genesis proseguono il Selling England By The Pound Tour. Dopo l’esordio a Torino, la seconda data è Reggio Emilia. Ecco la registrazione audio del concerto:

00:00 – Watcher Of The Skies;
11:19 – Dancing With The Moonlight Knight;
21:38 – The Cinema Show;
32:50 – I Know What I Like;
40:42 – Firth Of Fifth;
51:11 – Harold The Barrel;
55:57 – The Musical Box;
01:06:38 – More Fool Me;
01:12:25 – Supper’s Ready;
01:36:44 – The Knife.

Rispetto al concerto di Torino la scaletta vede un’interessante variazione. Al posto di The Battle Of Epping Forest viene inserito Harold The Barrel, brano raramente proposto dal vivo (in Italia i Genesis lo avevano suonato a Viareggio nel 1972 nel concerto pomeridiano). ASCOLTA quella versione:

Ed eccolo nella versione 1974 a Reggio Emilia, suonato in questo tour solo al Bruxelles, Offenbach e Dusseldorf. ASCOLTA HAROLD THE BARRELL:

Un’altra novità assoluta e forse unica la segnala Mino Profumo in Genesis in Italia, I concerti 1972-1975. Dalla foto qui sotto pubblicata dal periodico “Qui Giovani” del 21 febbraio 1974, la sensazione è che, nel finale di The Knife “Peter stia usando come arma, oltre che l’asta del microfono, anche il tubo fluorescente di Supper’s Ready”.

Ed ecco altre copertine di quei giorni:

Qui sotto locandina e uno dei biglietti anche se, a proposito, in tanti sono senza biglietto e provano a entrare. Le forze dell’ordine reagiscono,  nascono tafferugli,  si contano feriti e arresti, poi tutti dentro al palasport ad ascoltare i Genesis. 

E questi sono due bootleg del concerto:

 

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Non perdere i nuovi contenuti.

Genesis & Co. News, ogni aggiornamento










Scegli al tua Newsletter.

Genesis & Co. News Weekly










Salva

Salva

Salva

Steve Hackett, i primi due brani del nuovo album (e il primo VIDEO)

English Español 中国 РоссияPortuguês

Ecco il primi due brani estratti dal nuovo album di Steve Hackett ‘The Night Siren’, in uscita il 24 marzo. ASCOLTA:

E’ in prenotazione anche in Italia il nuovo disco di Steve Hackett, The Night Siren.

Clicca qui per prenotarlo su AMAZON

The Night Siren tracklist:

  1. Behind the Smoke
  2. Martian Sea
  3. Fifty Miles from the North Pole
  4. El Niño
  5. Other Side of the Wall
  6. Anything but Love
  7. Inca Terra
  8. In Another Life
  9. In the Skeleton Gallery
  10. West to East
  11. The Gift

Ed ecco alcuni momenti condivisi sui social della lavorazione dell’album:

Un disco che sarà ricco di ospiti. Hanno partecipato i cantanti Kobi e Mira che provengono da Israele e Palestina e Nick D’Virgilio alla batteria. Oltre a Malik Mansurov dall’Azerbaijan, Gulli Breim dall’Islanda, oltre ai fedeli Roger King, Nad Sylvan, Gary O’Toole, Rob Townsend e Amanda Lehmann.

 

Alcune cose sono state registrate in Italia, alcune a Budapest, altre a Londra – ha raccontato Steve -, è un disco “in esterni” e ha quel tipo di atmosfera, un respiro internazionale. 

Steve ha dedicato il disco a sua madre, “che non è stata molto bene. Lo sto facendo per lei, questo disco – ha rivelato Steve in un’intervista – e lei lo ama già. La sta facendo sentire meglio, quindi sta già facendo il suo lavoro! La musica dovrebbe guarire e questo è quello che sta facendo in questo momento. Sono contento di questo”.

Poi Steve arriverà anche in Italia con il Genesis Revisited & Hackett Classics 2017 tour. Ecco i biglietti per le date italiane:

cx3c4acw8aagkhs

Marzo

Mercoledì 29 Marzo – Teatro Colosseo, Torino, ITALYBiglietti disponibili su TicketOne – CLICCA E ACQUISTA

Giovedì 30 Marzo – Teatro Galleria, Legnano (Milano), ITALYBiglietti disponibili su TicketOne – CLICCA E ACQUISTA

Venerdì 31 Marzo – Teatro Astra, Vicenza, ITALY – Biglietti disponibili su Vivaticket – CLICCA E ACQUISTA

Aprile

Sabato 1° Aprile – Teatro della Conciliazione, Roma, ITALYBiglietti disponibili su TicketOne – CLICCA E ACQUISTA

Il repertorio sarà una nuova versione del suo Genesis Revisited.

Le date vedranno Steve suonare brani da Wind & Wuthering. Inoltre saranno in scaletta altre canzoni dei Genesis come  The Musical Box, Inside & Out e Anyway.

“Sono felice di portare in tour un nuovo set di Genesis & Hackett in UK nel 2017”, ha dichiarato Hackett sul suo sito.

Con lui la band fedele, con Roger King alle tastiere, batteria e percussioni by Gary O’Toole, Rob Townsend al sassofono e flauto, Nick Beggs al basso e alla voce ancora Nad Sylvan.

Salva

Don’t Miss:

Ecco come Steve Hackett racconta il tour in corso, tra gli Stati Uniti (dove si e appena concluso) e l’Europa …
Continua…

Steve Hackett racconta il tour e il nuovo album

Steve Hackett in Genesis Revisited & Hackett Classics tour 2017. Terza tappa: The State Theatre, Ithaca, NY, in USA il 18 …
Continua…

Steve Hackett, Video dal Tour 2017: Ithaca

Steve Hackett in Genesis Revisited & Hackett Classics tour 2017. Seconda tappa: New Jersey Performing Arts Center Victoria Theater a Newark, …
Continua…

Steve Hackett, Video dal Tour 2017: Newark

Steve Hackett è ripartito in tour. Prima data: City Winery, Nashville, in USA. ECCO I VIDEO (postati su Instagram da Ryan Talbot @rtalbot7): …
Continua…

Steve Hackett, Video dal Tour 2017: Nashville

Non perdere i nuovi contenuti.

Genesis & Co. News, ogni aggiornamento











Scegli la tua Newsletter

Genesis & Co. News Weekly











ARCHIVIO – Genesis – Live a Torino, 3 febbraio 1974

Il 3 febbraio 1974 i Genesis sono di nuovo in Italia con il Selling England By The Pound Tour.

[GTranslate]

L’esordio live è a Torino. Ecco la registrazione audio del concerto:

00:00 – Watcher Of The Skies;
10:58 – Dancing With The Moonlight Knight;
21:59 – The Cinema Show;
33:35 – I Know What I Like;
41:17 – Firth Of Fifth;
53:44 – The Musical Box;
01:05:30 – More Fool Me;
01:08:50 – The Battle Of Epping Forest;
01:24:02 – Supper’s Ready;
01:50:28 – The Knife.

Concerto preceduto da una conferenza stampa inclusa in un servizio della RAI, consultabile su YouTube. Eccolo:

Ed ecco due video amatoriali dello spettacolo, con l’audio aggiunto successivamente:

Un Live, quello di Torino che ha una particolarità: l’orario di inizio. Come racconta infatti Mino Profumo in Genesis in Italia, I concerti 1972-1975, lo show inizia alle 18.00, dato che “per gli italiani erano iniziate le domeniche di austerity a partire dal dicembre 1973 con lo stop del traffico veicolare per far fronte alla penuria di carburante ed al caro energia causato dalla crisi petrolifera”. Quella domenica 3 febbraio vede quindi il concerto iniziare e finire presto per un migliore ritorno a casa degli spettatori.

Tra questi, alcuni hanno dato vita al Gruppo Facebook Genesis: live a Torino 3 febbraio 1974, con interessanti e appassionati ricordi e del materiale inedito audio e video.

Allo show è presente anche la band prog di Cuneo Pandora, che al concerto ha dedicato un brano dal titolo appunto 03.02.1974 tratto dal disco Sempre e Ovunque Oltre il Sogno del 2011. Eccolo:

Ed ecco un biglietto della serata:

 

 

Copertine e articoli sull’evento:

Ciao 2001 dedica la copertina alla tournée dei Genesis in Italia

Intrepido 14 marzo 1974

Collezionismo:

E bootleg:

Ecco alcuni video del Selling England By The Pound Tour. Sono migliori di quelli di Torino e possono aiutare a comprendere le dinamiche dello show:


Se hai ricordi di questo concerto da condividere in forma scritta o audio/video inviali a info@horizonsradio.it e saranno pubblicati con la tua firma.

[siteorigin_widget class=”WYSIJA_NL_Widget”][/siteorigin_widget]
[siteorigin_widget class=”WYSIJA_NL_Widget”][/siteorigin_widget]

ARCHIVIO – 2 febbraio 1976, ecco i Genesis senza Gabriel

Storie e Memorie indimenticabili, attraverso audio, video, documenti e molto altro ancora.

By D.B.

[siteorigin_widget class=”GTranslateWidget”][/siteorigin_widget]

Il 2 febbraio 1976 esce A Trick Of The Tail, il primo album dei Genesis dopo l’uscita di Peter Gabriel. Ecco un racconto multimediale.

I Genesis raccontano l’album così:

“Con nostro grande sollievo si capisce piuttosto in fretta che possiamo cavarcela anche senza Peter”, racconta Phil Collins nella sua autobiografia.

[bscolumns class=”one_half”]
[/bscolumns][bscolumns class=”one_half_last_clear”][/bscolumns][bscolumns class=”clear”][/bscolumns]

“Le canzoni ci vengono come ai vecchi tempi, ed è roba buona. Abbiamo pronta Dance on a Volcano. Seguono Squonk e Los Endos, per l’album che
sarà intitolato A Trick of the Tail.”

Il tutto mentre il Melody Maker butta la bomba: “Peter Gabriel esce dai Genesis”. La notizia è trapelata prima che loro avessero il tempo di rior-
ganizzarsi. Così, nell’ambiente musicale gira voce che i Genesis sono finiti.

Comporre A Trick of the Tail è stato come l’inizio di un nuovo capitolo emozionante. Non avrei voluto che Peter se ne andasse, ma sapevo che ci sarebbe stato un cambiamento”, racconta Mike Rutherford nella sua autobiografia.

“Ora che se n’era andato ci siamo sentiti come una nuova band – racconta Mike -. Sembra strano da dire ora, ma la voce di Phil non era come sarebbe diventata. Stratton-Smith diceva che Phil sembrava più Pete di Pete, ma in realtà le loro voci non erano affatto simili. Sembrava così solo se stavano cantando la stessa canzone, la stessa melodia in stile Genesis.

Spesso mi sembra che la vita nei Genesis sia divisa in due metà – gli anni di Pete e gli anni di Phil. Durante gli anni di Pete eravamo come bambini di scuola. È cambiato tutto quando Pete se n’è andato – continua Mike -. La partenza di Pete ci aveva fatto crescere un po’ come persone, anche se per Tony e me significava anche imparare a rilassarsi un po’.”

Ma i quattro non si danno per vinti. Ogni settimana fanno il provino a  potenziali cantanti. Phil insegna loro le parti vocali, cantando con loro. Firth of Fifth, The Knife, brani difficili per qualsiasi aspirante frontman.

I Genesis fanno provini per cinque o sei settimane. Vedono una trentina di ragazzi. Ma il tempo che passa rapidamente, si parla già di un altro tour,
bisogna andare in studio di registrazione

Ma quando i brani sono registrati e non c’è ancora nessun cantante, il tempo stringe. Mick Strickland è un po’ più bravo degli altri e i Genesis gli chiedono di andare ai Trident per provare. “Gli diamo da cantare Squonk – ricorda Phil -. Il primo verso di quel cantato è bastardissimo: «Like father, like son…». Tale padre, tale figlio… Non gli chiediamo la sua tonalità o la sua estensione. Gliela diamo e basta. Attacca! Poveretto. Non è neanche lontanamente la sua
tonalità. Ci tocca dirgli: «Grazie e arrivederci…». A ripensarci ora, mi sento in colpa per Mick.”

Intanto le ore in studio si stanno accumulando. Allora dico: «Che ne pensate se ci provo io?» – continua Phil -. E i ragazzi fanno spallucce: «Tanto vale». Dentro di me so che posso riuscirci, ma cantarlo sul serio è tutta un’altra cosa. A volte il cervello dice di sì, ma la voce urla «No!».

Ma Phil ci prova.Mike e Tony in seguito mi diranno che è come uno di quei momenti dei cartoni animati in cui si accende la lampadina. Si guardano in cabina di regia e le sopracciglia dicono tutto: «Accidenti, è perfetto!».”

Un momento decisivo per Collins.

Dopo aver esplorato ogni altro punto di vista, sembra che quella del batterista che si mette davanti al microfono sia la scelta definitiva. Phil è combattuto, soprattutto perché gli piace suonare la batteria. “Ecco il mio punto dolente – rivela –. Eppure non si può negare la verità: so cantare quelle canzoni.”

Ora il nodo da sciogliere è l’imminente tour.

“Badate bene, io non ero ancora intenzionato ad andare sul palco a cantare da frontman – racconta Phil -. Sul palco sarà tutta un’altra cosa. Quindi, in realtà, siamo ancora senza cantante.

Il canto era una cosa, ma il vero problema per me era se Phil avrebbe accettato di essere il nostro frontmanammette Mike Rutherford. I batteristi
generalmente tendono a pensare che i cantanti siano la ciliegina sulla
torta, e non proprio dello stesso calibro di musicista di tutti gli altri della band.”

Per la prima volta i Genesis realizzano tre videoclip delle loro canzoni. Due li abbiamo già visti sopra. Ecco il terzo:

Il primo concerto dei Genesis con Phil Collins come cantante si è svolto alla London Arena di London nell’Ontario, in Canada, il 26 marzo 1976.

C’erano 2.200 fan alla vecchia arena di Bathurst Street per il  debutto di Collins come frontman.

Leggi com’è andata – CLICCA QUI.

genesis-trick-of-the-tail-outtakes-0015

Eugenio Delmale racconta A Trick of the Outtakes, ovvero quando i Genesis non avevano ancora scelto il nuovo cantante, al posto di Peter Gabriel, nel 1975 (in italiano).

Guarda le versioni rimasterizzate di A Trick of the Tail. Clicca qui

Salva

Ed ecco una playlist di Horizons Radio da YouTube dedicata a A Trick Of The Tail:

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Horizons Radio MAIL: CLICCA QUI

Horizons Radio News

[siteorigin_widget class=”MailPoet\\Form\\Widget”][/siteorigin_widget]
[siteorigin_widget class=”MailPoet\\Form\\Widget”][/siteorigin_widget]

Ascolta Genesis & Co.anche su:

Aiuta Horizons Radio




LEGGI PERCHE’