Roma, Piper Club, 18 Aprile 1972

Il 18 Aprile 1972 i Genesis sono live al Piper Club di Roma. Un concerto di cui restano questi video, primi a mostrare la band sopra il palco e nel backstage. GUARDA:

Doppio spettacolo anche a Roma….

Ecco il ricordo di Mike Rutherford in The living years (Trad. G. Testani ):

“Roma per noi fu sempre una città benevola: quel senso di antichità, di storia e di grandeur faceva da perfetta scenografia per la nostra musica. Nel giro di poco tempo saremmo arrivati a suonare nelle arene e negli stadi, ma all’inizio ci esibivamo in piccoli locali davanti a un pubblico di studenti quattordicenni. Gli show si tenevano a metà pomeriggio di domenica per consentire ai ragazzi di tornare a casa in tempo per mettersi a letto.”

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Ed ecco quello di Phil Collins in No, non sono ancora morto, traduz. A. Mioni, M. Piumini:

“Il  pubblico italiano e straordinario. Non solo ci adorano, ma colgono davvero il nostro spirito. Applaudano e urlano anche a un minimo cambiamento di atmosfera, qualcosa che i Genesis fanno spesso: passiamo da un ritmo veloce a un sussurrato, a un intermezzo pastorale, senza battere ciglio. Non c’è da stupirsi che agli italiani piacciamo così tanto: siamo un gruppo inglese che sonda la tradizione lirica.”

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Bis con Going Out To Get You, come a Lugo di Romagna, eseguita senza Steve Hackett.

 

Anche Richard Macphail in My Book Of Genesis ricorda con piacere quei giorni italiani (traduzione mia):

“Essendo fan così sfegatati, gli italiani avevano comprato e assorbito tutti i loro dischi; conoscevano ogni nota e sfumatura delle canzoni. E’ stato davvero straordinario. Non avevamo mai provato niente del genere. Ero lì al banco di mixaggio in mezzo al pubblico e tutti battevano le mani, vedere i miei ragazzi così capiti e apprezzati è stata una meravigliosa esperienza . I fan hanno amato tutto e hanno premiato la band con una standing ovation alla fine di ogni spettacolo. Ciò ha fatto miracoli per la loro fiducia e tutti e cinque i ragazzi, Peter, Mike, Tony, Steve e Phil, non hanno mai dimenticato il calore del loro primo tour in Italia, o la sua importanza nel loro sviluppo come band. Spero che abbiamo pagato il nostro debito di gratitudine suonando bene per loro.”

Ancora testimonianze da Senza frontiere. Vita e musica di Peter Gabriel, di Daryl Easlea, traduzione di L. Testani:

Con i suoi strani meccanismi, le performance di primo pomeriggio e le cene tra due show, il tutto culminante in un concerto a Roma (…), l’Italia segnò un decisivo passo verso il live act dei Genesis così come lo conosciamo. Maniacalmente perfezionista, il gruppo smontava pezzo per pezzo l’esibizione della sera prima mentre si spostava verso la città seguente.

«Tutte le volte che viaggiavo con loro mi dovevo sorbire in furgone i commenti sul concerto della sera prima», sorride Conroy (Paul Conroy, road manager del tour, N.d.R.). Restavano abbastanza calmi mentre valutavano se Tony Banks aveva davvero sbagliato tonalità; erano dei perfezionisti. E nelle pause si ascoltavano gli Shadows, dentro il furgone. viaggiando per quattro ore da un concerto all’altro».

«L’intento era sempre quello di migliorare», aggiunge Steve Hackett, «il che rischiava di farlo assomigliare a un’autopsia!».

«Stavamo navigando a vista. E poi ecco questo piccolo raggio di luce che arriva dall’Italia». dice Mike Rutherford. «La strada era dura, tutta in salita. D’un tratto sbuca un paese che ti adora; non serve altro per darti la sensazione che vale davvero la pena andare avanti».”

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Angolo del Collezionista (clicca sulle copertine e acquista la tua copia su Ebay). VINILE:

RARO CD:

Con altre date italiane di quel tour:

Ecco altri bootleg tratti dal concerto:

Se hai ricordi di questo concerto scrivi a info@horizonsradio.it

Invisible Knife

Genesis Tribute Bands: Invisible Knife

Pagine multimediali di Horizons Radio sulle Tribute Band dedicate a Genesis & Co. Ecco Invisible Knife.

 

Autopresentazione:

Una tribute band ai Genesis, fondata a Genova nel 2014.

 

Membri del gruppo:
 
Edoardo Vigogna: Lead vocal

Giancarlo Bigini: Drum

Lorenzo Sossan: Keyboards

Federico Vernazza: Bass, Guitar, Bass pedals

Giacomo Passetti: Guitar

 
 

Guarda i video – CLICCA QUI

 

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Steve Hackett racconta The Night Siren Track by Track

Steve Hackett racconta il suo nuovo album ‘The Night Siren’, in uscita il 24 marzo, track by track in un video postato nei suoi social. – GUARDA E ASCOLTA:
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Ed ecco come Steve racconta il tour in corso, tra gli Stati Uniti (dove si e appena concluso) e l’Europa (dove è in arrivo). 

Qui Steve racconta il suo nuovo album ‘The Night Siren’, in uscita il 24 marzo, in un video postato nei suoi social.

Ed ecco il primo brano estratto dal nuovo album: ‘In The Skeleton Gallery’. ASCOLTA:


E’ in prenotazione anche in Italia il nuovo disco di Steve Hackett, The Night Siren.
Clicca qui per prenotarlo su AMAZON

The Night Siren tracklist:

  1. Behind the Smoke
  2. Martian Sea
  3. Fifty Miles from the North Pole
  4. El Niño
  5. Other Side of the Wall
  6. Anything but Love
  7. Inca Terra
  8. In Another Life
  9. In the Skeleton Gallery
  10. West to East
  11. The Gift

Ed ecco alcuni momenti condivisi sui social della lavorazione dell’album:


Un disco che sarà ricco di ospiti. Hanno partecipato i cantanti Kobi e Mira che provengono da Israele e Palestina e Nick D’Virgilio alla batteria. Oltre a Malik Mansurov dall’Azerbaijan, Gulli Breim dall’Islanda, oltre ai fedeli Roger King, Nad Sylvan, Gary O’Toole, Rob Townsend e Amanda Lehmann.

Alcune cose sono state registrate in Italia, alcune a Budapest, altre a Londra – ha raccontato Steve -, è un disco “in esterni” e ha quel tipo di atmosfera, un respiro internazionale. 

Steve ha dedicato il disco a sua madre, “che non è stata molto bene. Lo sto facendo per lei, questo disco – ha rivelato Steve in un’intervista – e lei lo ama già. La sta facendo sentire meglio, quindi sta già facendo il suo lavoro! La musica dovrebbe guarire e questo è quello che sta facendo in questo momento. Sono contento di questo”.

Poi Steve arriverà anche in Italia con il Genesis Revisited & Hackett Classics 2017 tour. Ecco i biglietti per le date italiane:
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Marzo
Mercoledì 29 Marzo – Teatro Colosseo, Torino, ITALYBiglietti disponibili su TicketOne – CLICCA E ACQUISTA
Giovedì 30 Marzo – Teatro Galleria, Legnano (Milano), ITALYBiglietti disponibili su TicketOne – CLICCA E ACQUISTA
Venerdì 31 Marzo – Teatro Astra, Vicenza, ITALY – Biglietti disponibili su Vivaticket – CLICCA E ACQUISTA

Aprile
Sabato 1° Aprile – Teatro della Conciliazione, Roma, ITALYBiglietti disponibili su TicketOne – CLICCA E ACQUISTA
Il repertorio sarà una nuova versione del suo Genesis Revisited.
Le date vedranno Steve suonare brani da Wind & Wuthering. Inoltre saranno in scaletta altre canzoni dei Genesis come  The Musical Box, Inside & Out e Anyway.
“Sono felice di portare in tour un nuovo set di Genesis & Hackett in UK nel 2017”, ha dichiarato Hackett sul suo sito.
Con lui la band fedele, con Roger King alle tastiere, batteria e percussioni by Gary O’Toole, Rob Townsend al sassofono e flauto, Nick Beggs al basso e alla voce ancora Nad Sylvan.

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Don’t Miss:

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Steve Hackett racconta il tour e il nuovo album

Steve Hackett in Genesis Revisited & Hackett Classics tour 2017. Terza tappa: The State Theatre, Ithaca, NY, in USA il 18 …
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Steve Hackett, Video dal Tour 2017: Ithaca

Steve Hackett in Genesis Revisited & Hackett Classics tour 2017. Seconda tappa: New Jersey Performing Arts Center Victoria Theater a Newark, …
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Steve Hackett, Video dal Tour 2017: Newark

Steve Hackett è ripartito in tour. Prima data: City Winery, Nashville, in USA. ECCO I VIDEO (postati su Instagram da Ryan Talbot @rtalbot7): …
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Steve Hackett, Video dal Tour 2017: Nashville

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From Fox To Monkey, tributo a Peter Gabriel – Video-intervista

“Peter Gabriel: mille volti, un’anima sola” è lo spirito di “From Fox To Monkey, il volo dell’arcangelo”, evento che si svolgerà sabato 18 marzo alle ore 21:00 al Supersonic Music Club, via Andrea Vici, 20 (Zona Paciana), Foligno (PG). 

Un concerto-evento nato per raccontare la vita artistica e la carriera di Peter Gabriel attraverso le canzoni che lo hanno visto protagonista, prima come frontman dei Genesis, e poi come solista.

Guarda la video-intervista con gli organizzatori dell’evento:

Intervista via Skype a cura di Eugenio Delmale per Horizons Radio

Video-intervista a Anyway & D.I.Y.

Interviste (via Skype) a:

Paolo Lazzerini, cantante degli Anyway e organizzatore Genesis Day

Alessandro Bocci, batterista dei D.I.Y. e organizzatore Genesis Day

Stefano Bronzi, organizzatore Genesis Day

Guardala in anche su YouTube – CLICCA QUI


Due tribute band diverse, specializzate una nella musica dei Genesis del primo periodo, l’altra nella musica del Peter Gabriel solista, insieme sullo stesso palcoscenico, per rendere omaggio all’arte di uno dei più importanti geni musicali del nostro tempo.

Clicca per le informazioni sull’evento, su Anyway e su D.I.Y.

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ARCHIVIO – 7 marzo 1969, esce From Genesis To Revelation

From Genesis To Revelation è l’album di esordio dei Genesis, uscito il 7 marzo 1969. Ecco alcune curiosità legate al primo lavoro della band.

By D.B.

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Ecco alcune curiosità legate al primo lavoro della band.

FromGenesistoRevelation

Dopo aver inciso due 45 giri con Chris Stewart alla batteria (The Silent Sun/That’s Me e A Winter’s Tale/One-Eyed Hound), nell’estate del 1968 la band entra in studio per preparare From Genesis To Revelation, approfittando delle vacanze estive dal college. A Stewart è nel frattempo subentrato Jonathan Silver. E’ il produttore Jonathan King a operare l’avvicendamento alla batteria. Il compito di dare il triste benservito a Chris tocca all’amico Mike Rutherford, ma non deve faticare troppo. Stewart sa di non essere all’altezza della situazione. “Non piacevo a Jonathan King e lui non piaceva a me, – ha dichiarato -. E’ stato lui che mi ha fatto buttare fuori dalla band, il che era comunque la cosa giusta da fare perché io non ero un bravo batterista”. (da Mario Giammetti, Genesis. Il fiume del costante cambiamento, Editori riuniti)

Nell’ultima strofa di Where The Sour Turns To Sweet troviamo anche un primo riferimento alle velleità da trasformista di Peter… Paint your face all white To show the peace inside […] Dipingiti il viso tutto di bianco Per mostrare la pace che hai dentro […] … Già ai tempi della scuola, il futuro frontman dei Genesis amava infatti stupire i compagni con iniziative stravaganti. Ce lo ricorda anche Anthony Phillips: “A Peter piaceva qualsiasi cosa: era un ragazzo intelligente, aveva certi cappelli fatti da Dunns […] Tutti compravano i suoi cappelli. Tingeva anche le magliette, alla Charterhouse: le nostre maglie bianche diventavano turchesi. Un uomo colorito, Peter. E aveva sempre un sacco di trovate creative”. (da Giovanni De Liso, Genesis. Once upon a time. Testi commentati (1969-1974), Arcana Ed.)

In realtà sono pochi i brani con riferimenti biblici diretti. I Genesis infatti si prendono alcune pause dal concept con canzoni d’amore (One Day, Silent Sun), temi introspettivi (Am I Very Wrong?, In Limbo), ambientazione quasi western (The Conqueror).

A causa di una disputa sul nome Genesis, utilizzato all’epoca anche da una band californiana, il produttore Jonathan King fa pubblicare il disco con la copertina completamente nera e senza il nome del gruppo. Così  alcuni negozi espongono l’album nelle sezioni di musica religiosa.

Il serpente tentatore e l’Eden perduto del brano, appunto The Serpentsono destinati a tornare nelle canzoni dei membri dei Genesis, anche nella loro carriera da solisti: “nella mente di Peter Gabriel l’immagine di questo luogo rimarrà forte, tanto che il cantante la recupererà nel 1993 per il suo album solista Us, quando, accompagnato dalla voce suadente di Sinead O’Connor, intonerà: “In the blood of Eden lays a woman and a man / With the man in the woman and the woman in the man”. Il mito del serpente tentatore sarebbe stato ripescato in un lavoro di Tony Banks (Strictly Inc., del 1995) dove figura un brano intitolato The Serpent Said; ma soprattutto era già comparso nel 1974 in un brano tratto da The Lamb Lies Down On Broadway dedicato ad alcune figure mitologiche per metà donna e per metà serpente: il pezzo si chiamava The Lamia.” (da Giovanni De Liso, Genesis. Once upon a time. Testi commentati (1969-1974), Arcana Ed.)

Anche a causa della sbagliata collocazione nei negozi, l’album ha venduto inizialmente solo poco più di 600 copie. Ma dopo che i Genesis hanno raggiunto il successo, nei decenni seguenti, la Decca lo ha ristampato moltissime volte, nei vari formati, anche cambiandone il titolo o modificandone la scaletta. (Guarda le copie di From Genesis To Revelation da collezione).

Lo scarso numero di vendite di From Genesis to Revelation desta sconforto fra i membri del gruppo. La band è in condizioni disperate dal punto di vista finanziario, addirittura pare che saltino i pasti. Ma rifiutano, comunque, gli aiuti in denaro forniti dalle rispettive famiglie. Nessuno dei componenti si perde d’animo, nella convinzione che il successo sarebbe arrivato.

Benché con il termine Revelation si può intendere anche l’ultimo libro della Bibbia, l’Apocalisse di San Giovanni, nel disco non si fa mai cenno al testo dell’evangelista, che verrà invece citato in Supper’s Ready su Foxtrot e in alcune parti di The Lamb.

Con In Hiding Peter Gabriel si scaglia contro la sua scuola, la tetra Charterhouse e i violenti metodi educativi dei suoi insegnanti. Le parole che usano i Genesis saranno poi rintracciabili anche nella denuncia del sistema scolastico britannico dei Pink Floyd in The Wall. Ma mentre Roger Waters scrive ricordando gli anni dell’adolescenza, i Genesis compongono quando sono ancora studenti e “vittime” di quel sistema. Un tema che poi abbandoneranno definitivamente una volta “affrancati” dalla Charterhouse.

Nonostante i problemi economici, i Genesis prendono bene la pessima accoglienza dell’album, sia di pubblico che di critica. “E’ stata una fortuna che il disco sia stato un fiasco commerciale – ha detto Tony Banks -. Fosse stato un successo, probabilmente non ci avrebbe spinti a cambiare registro”. (da Mario Giammetti, Genesis. Il fiume del costante cambiamento, Editori riuniti). “Grazie a Dio non funzionò – ha detto Richard Macphail -. Sarebbe stato un disastro se i Genesis avessero avuto un hit in quel momento, perché erano troppo giovani”. (Daryl Easlea, Senza frontiere. Vita e Musica di Peter Gabriel, Arcana Ed.)

Visions Of Angels, del successivo album Trespass, è un’outtake di From Genesis To Revelation. Una prima versione del brano è stata ritrovata in una bobina nella soffitta di casa Phillips quasi trenta anni dopo ed è rimasta inedita. Anthony Phillips la scrisse come canzone d’amore per la futura moglie di Peter Gabriel, Jill, di cui anche lui era innamorato. I testi vennero riadattati per inserirli nel disco d’esordio, quindi aggiungendo alla love song motivi religiosi. Del resto vari brani dei successivi album dei Genesis riprendono gli argomenti biblici, affrontati da From….

Nel 1999 il primo batterista Chris Stewart diventa scrittore di successo con il libro Una casa tra i limoni, in cui racconta la sua decisione di lasciare tutto e di trasferirsi in una fattoria dell’Andalusia, in Spagna. Il romanzo viene tradotto in dieci lingue e seguito da un altro successo, Un pappagallo sull’albero del pepe.

The Silent Sun è ispirato deliberatamente ai Bee Gees, una delle band preferite di Jonathan King e vista come un possibile modello per lo stile della nascente band. E fu sempre il produttore a decidere sia di fare dell’album un concept di sapore biblico, anche se non tutti i brani hanno contenuto religioso, sia l’aggiunta degli archi di accompagnamento, arrangiati e diretti da Arthur Greenslade & Lou Warburton. “Ci aspettavamo un suono di archi lussuoso, – ricorda Mike Rutherford – ma evidentemente il budget non era così alto. Con una grande orchestra alcune delle canzoni probabilmente sarebbero venute meglio”. (da Mario Giammetti, Genesis. Il fiume del costante cambiamento, Editori riuniti)

From Genesis to Revelation è anche il titolo di una trasmissione radiofonica settimanale italiana, dedicata al prog, di Popolare Network,  in onda regolarmente a partire dall’estate del 1999. La redazione è composta da Renato Scuffietti e  Matthias Scheller.

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Ed ecco lo speciale di Horizons Radio Tube:

Horizons Radio News

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LEGGI PERCHE’

Siena, Palazzetto dello Sport, 17 Aprile 1972

Il 17 Aprile 1972 i Genesis sono live a Siena, al Palazzetto dello Sport.

Foto da Facebook

Ecco un dettagliato resoconto di

Mario Giammetti in Genesis. Gli anni Prog riporta un ricordo di Tony Banks, che riguarda l’esecuzione di Watcher Of The Skies:

“A Siena al Palasport…prima ancora di averla registrata…l’introduzione sembrava davvero grandiosa in quella location dall’eco grandiosa…”

In questa occasione è stata fatta la prima cover di un brano dei Genesis.

Ecco come riporta l’accaduto Mino Profumo in Genesis in Italia. I concerti 1972-1975:

“Nelle prove gli Odissea eseguono un brano dei Genesis alla presenza della stessa band inglese in platea che mostra incredulità e viva soddisfazione. E’ forse la prima live cover version di una canzone dei Genesis. Gli Odissea però decidono di non ripetere questo exploit durante la loro esibizione”.

Se hai anche tu ricordi di questo concerto scrivi a info@horizonsradio.it

Peter Gabriel, the First Ever! La prima volta Live da solista

Il 5 marzo 1977, Peter Gabriel torna sul palco, ma in versione solista. Ecco ricordi, suoni e immagini di quel giorno storico al Capitol Theatre di Passaic, New Jersey, USA.

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Ecco la scaletta (e la registrazione audio di alcuni brani):

Here Comes The Flood 02:00

On The Air 04:45

Moribund The Burgermeister 04:35

Waiting For The Big One 07:59

Why Don’t We? 06:59 (brano inedito con idee che tornano in Family Snapshot)

Excuse Me 03:59

Humdrum 03:31

Solsbury Hill 04:39

Ain’t That Peculiar? 04:20 (cover)

Song Without Words 03:01 (inedito, che diventerà Indigo)

All Day And All Night 03:37 (cover)

Here Comes The Flood 05:55

Slowburn 05:06

Modern Love 04:20

Down The Dolce Vita 07:55

Back In N.Y.C 05:24 (bis)

Brani tratti dai primi due album di Peter Gabriel (anche se quelli di PG2 sono solo in versione primitiva o embrionale, come abbiamo visto):

E dai Genesis di The Lamb Lies Down On Broadway:

La band:

Tony Levin – basso, Allan Schwartzberg – batteria, Jim Maelen – percussioni, Steve Hunter e Robert Fripp (con l’alias Dusty Rhodes) – chitarre, Larry Fast – sintetizzatori, Phil Aaberg – tastiere.

Guarda le foto sul palco – CLICCA

Curiosità: Mike rutherford e Tony Banck sono presenti al concerto.

Angolo del Collezionista: PG1 RARO (Ebay)- CLICCA

Per approfondire (clicca sull’immagine per acquistarli):

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Travagliato (Brescia), Supertivoli, 16 Aprile 1972

Il 16 Aprile 1972 i Genesis sono live a Travagliato (Brescia), con un doppio concerto al music hall Supertivoli.

Ecco il ricordo di Richard Milella sul sito 

“L’Italia dei concerti era quanto più di dilettantesco che ci si potesse aspettare. Niente Service professionali, niente backline e back-light, niente spie sul palco, niente catering, niente roadies, niente camerini e/o docce, niente security, niente gruppi elettrogeni, insomma, niente di niente. Il gruppo arrivava con uno o due amici al seguito qualche ora prima dello show nello stesso furgone in cui erano ammassati strumentisti e strumenti che poi tutti insieme scaricavano, montavano, provavano, aggiustavano, accordavano. Un panino, due arance e via con il concerto con la stessa maglietta e jeans del pomeriggio. Anche per i Genesis andò così, almeno alla loro prima calata l’Italia del rock si trovò impreparata ad allestire spettacoli degni di questo nome.”

“Peter parla nella sua lingua ma fa capire che eseguirà ora un brano registrato da pochi giorni e che uscirà sul prossimo Lp dal titolo Foxtrot. Il brano lo ricordo benissimo perchè ci emozionò tutti sin dal primo ascolto con quel suo incedere maestoso fra i tasti dell’Hammond: Watcher of the Skies è una pietra miliare e Gabriel lo interpretò anche teatralmente accucciandosi nei chiaro-scuri dell’organo e saltando letteralmente in alto nelle esplosioni orchestrali.
Certa letteratura dice che il brano fu concepito durante questo primo tour in casa nostra; sbagliato, quando lo eseguirono nelle date italiane era già così bello, così completo e così arrangiato da certificare una certosina preparazione anche se su disco uscirà effettivamente mesi dopo”.

Su questa seconda parte c’è qualche dubbio, visto che è improbabile una forma già compiuta di Watcher a Travagliato. Magari Milella si ricorda il concerto estivo, sempre nella bassa bresciana, anche se non ne fa riferimento. Il fascino del mistero avvolge questo concerto di cui non resta più nulla, neanche il locale, abbattuto per costruire un centro commerciale nel 2012 – LEGGI.

Questo invece il ricordo a Horizons Radio di Paolo Burg:

“Arrivati in quattro con una Fiat 600 al “Paradiso” per vederli. Delusione, dopo un’ora abbiamo dovuto arrenderci e ritornare a Cervignano. Io avevo già “Trespass” a casa per cui morivo dal desiderio di vederli dal vivo.
Qui comincia il bello! La scuola che frequentavo a Monfalcone aveva organizzato una visita ad uno stabilimento nei pressi di Brescia. Scendo da pullman e mi ritrovo davanti al naso un manifesto con scritto: Dancing Supertivoli, Travagliato, Brescia “Genesis”.
Cercare l’orario del primo treno serale per Travagliato e partire è stato tutt’uno.
Ho ancora davanti agli occhi il concerto. Indimenticabile!”

Altre informazioni su: Genesis in Italia. I concerti 1972-1975 di Mino Profumo.

Se anche tu hai ricordi di questo concerto scrivi a info@horizonsradio.it

BIKO

Peter Gabriel Tribute Band: BIKO

Pagine multimediali di Horizons Radio sulle Tribute Band dedicate a Genesis & Co. Ecco i BIKO.

Membri del gruppo:
Gianluca Casazza – Voice
Manuela Milanese – Voice
Antonio Di Spirito – Guitars
Giovanni Passarella – Keyboards
Simone Moriggi – Guitars & Mandolin
Gian Maria Tonin – Drums
Marco Scarano – Bass
Mauro Pasquali – Duduk & Low Whistle

 

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Peter Gabriel e la prefazione del libro sulle copertine di Hipgnosis

Peter Gabriel ha scritto la prefazione del nuovo libro che raccoglie, per la prima volta in un unico volume, tutte le 373 copertine di dischi realizzati dai designers di Hipgnosis. I primi tre album di Peter e alcuni dei Genesis sono presenti nel libro. 

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Vinyl. Album. Cover. Art è il titolo del libro e lo puoi ordinare su AMAZON.

Fondato nel 1967, il collettivo ha realizzato le più importanti artwork del panorama rock e prog degli anni 70 e 80. Il lavoro di Hipgnosis ha fortemente caratterizzato l’identità visuale degli album di 10cc, AC/DC, Black Sabbath, Peter Gabriel, The Police, Genesis, Led Zeppelin, Pink Floyd, Paul McCartney, Throbbing Gristle e molti altri.

In particolare Hipgnosis ha realizzato le copertine dei primi tre album di Peter Gabriel:

E dei Genesis, da The Lamb Lies Down On Broadway a …And Then There Were Three… dai Brand X a Mike Rutherford di Smallcreep’s Day.

Never before published in its entirety, the Hipgnosis catalogue has been remastered from the original artworks and order chronologically for what promises to be an essential companion for anyone interested in music and design.

The artworks are accompanied by commentary from Hipgnosis co-founders ‘Po’ and Storm Throgerson, while the book also includes long-form articles by Peter Gabriel, Storm Thorgerson, Marcus Bradbury and Pentagram’s Harry Pearce.

Vinyl. Album. Cover. Art is being published on 13th April by Thames & Hudson. Pre-order yours here.

 

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