Seven Stones: Genesis & Co. Turn It On Again – GUESS THE LINK between these seven songs

Seven degrees of unity between Genesis & Co.

By Filippo Collini

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Guess the link between these seven songs:

Check if you got it right:

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1) Genesis’ “Ravine” appeared in “The Vietnam War” (TV Mini-Series documentary) 1th episode

2) Peter Gabriel’s version of “Heroes” appeared in the TV series “Strange Things” 3th episode 2016 & 8th ep. 2019 and in “9-1-1” season 1 epsiode 1

3) “In the Air Tonight” by Phil Collins appeared in the TV series Miami Vice episodes “Brother’s Keeper” and “A Bullet for Crockett”

4) Steve Hackett’s theme from “Second Chance”, a hit UK TV series at the time featuring Steve’s friend, actor Ralph Bates

5) “Mindhunter” smash cuts to black with Peter Gabriel’s 1980 song “Intruder” playing over the credits in the season 2 epsiode 9 2019

6) “Mama” by Genesis appeared in a 1986 episode of “Magnum P.I.” entitled “Death and Taxes”

7) Peter Gabriel’s “Games without Frontieres” appeared in the TV series “Legion” – Chapter 24 (2019)

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The Video – Steve Hackett releases “Peace” video

Steve Hackett – Peace (OFFICIAL VIDEO).

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Song taken from the album “At The Edge Of Light”.

Buy now:

Video also included on “Genesis Revisited Band & Orchestra: Live”, out October 25, 2019.

Pre-order:

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Horizons Radio News

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ARCHIVIO – Unforgettable Gigs, Last Phil Collins Genesis live, 18/9/1993 – SPECIAL

Storie e Memorie indimenticabili, attraverso audio, video, documenti e molto altro ancora.

By D.B.

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Il 18 settembre 1993, al Cowdray Park, nel Sussex, Regno Unito, in uno specialissimo concerto, va in scena l’ultimo concerto di Phil Collins con i Genesis (non definitivo). Ecco il racconto di quei giorni. 

Un concerto di beneficenza per il King Edward VII Hospital, al Cowdray Park, dalle parti di Oxford, si è trasformato in un evento speciale in assoluto, ma storico per i Genesis.

Sul palco, davanti a 1000 persone circa, quel 18 settembre 1993 ci sono i Queen senza Freddy Mercury, i Pink Floyd e i Genesis con Phil Collins per l’ultima volta (anche se non definitiva).

I Genesis suonano I Can’t Dance, That’s Just The Way It Is (di Collins solista), Turn It On Again, Hold On My Heart e Invisible Touch con Phil Collins alla voce, Mike Rutherford al basso, Tony Banks alle tastiere, Tim Renwick alla chitarra, Gary Wallis e Roger Taylor alla batteria.

Il supergruppo si chiama The Ruins Band, nome e formazione che durerà lo spazio di una notte e che prende spunto dalla location del concerto, nelle rovine del Castello di Cowdray.  La costituiscono i membri di band come Queen, Pink Floyd e, appunto, Genesis. 

Mike Rutherford suona il basso anche per i Pink Floyd, mentre Paul Young dei Mike + The Mechanics canta e duetta con David Gilmour. Eric Clapton esegue due brani accompagnato da Mike Rutherford e Roger Taylor.

Poi tutti insieme sul palco per i bis: Ain’t That Peculiar, Gimme Some Lovin’ Witness Together.

Ecco la registrazione di una parte del concerto:

Ed ecco la super line-up: TONY BANKS Genesis Keyboards, ERIC CLAPTON Guitar, PHIL COLLINS Genesis Vocals, JOHN DEACON Queen Bass, DAVID GILMOUR Pink Floyd Guitar, ADRIAN LEE Mike &. Mech Keyboards, NICK MASON Pink Floyd Drums, TIM RENWICK Mech./Floyd Bass/Guitar, MIKE RUTHERFORD Genesis Guitar/Bass, ROGER TAYLOR Queen Vocals/Drums, GARRY WALLIS Drums, RICHARD WRIGHT Pink Floyd Keyboards, PAUL YOUNG Mike &. Mechanics Vocals.

Ma torniamo a Phil Collins. Per lui questo non è un concerto come i tantissimi che ha già sostenuto nella sua carriera. E avrà un ruolo devastante nel futuro dei Genesis

Scrive Phil nella sua autobiografia No, non sono ancora morto, Mondadori:

“Il 17 novembre a Wolverhampton, ultima data del We Can’t Dance Tour, non ci sono con la testa. Conclusa la mastodontica serie di concerti in giro per il mondo, sono a pezzi.”

Il We Can’t Dance Tour è stato sfiancante, ma trionfale. Ancora Phil:

“Il successo dei Genesis non è mai stato così immenso, ma io non mi sono mai sentito così piccolo. (…) Ripensando al We Can’t Dance Tour, mi rendo conto che il peso della leadership mi aveva ormai logorato. Sin dal principio del tour più grandioso della storia dei Genesis si era respirato un senso di nostalgia, stile «guardate quanta strada abbiamo fatto».”

Ascolta l’intervista alla BBC, nel programma Rockline il 6 maggio 1992, sull’inizio del tour a Dallas:

Come spesso accade nella vita di Phil, sono le situazioni sentimentali a complicare le cose, anche nell’ambito professionale. Un groviglio di emozioni, alla base dell’album solista Both Sides, che uscirà nell’ottobre 1993.

“Mentre volo a destra e a sinistra per promuovere «Both Sides» alla fine del 1993, la mia vita è un caos. Ho pubblicato quello che considero il mio album migliore, ma a che prezzo? Queste canzoni nascono dal tentativo di fare chiarezza dentro di me: parlano di separazione, di un amore perduto. Inoltre, la libertà che ho sperimentato realizzandole mi ha messo voglia di registrare altri dischi come «Both Sides», personali e autosufficienti. Chi mi obbliga ad avere un gruppo?”

Proprio in un momento di grandi ripensamenti e “guai” sentimentali, arriva questo concerto a Cowdray, che riporta Phil al fianco dei compagni della band dopo quasi un anno travagliatissimo. Ma quel giorno scatta qualcosa e Collins sente definitivamente che l’avventura con i Genesis è finita.

“Insomma, per ragioni positive e negative, dopo aver dedicato metà della mia vita ai Genesis, è ora di congedarmi da loro.”

Ne parla al manager e confidente Tony Smith. Il quale gli chiede però di non rendere nota subito la decisione. Una prassi che ricorda l’addio di Peter Gabriel. Su questo argomento LEGGI LO SPECIALE DI HORIZONS RADIO.

“Le persone attorno a me mi prendono per pazzo, me ne accorgo. Tony Smith, in particolare, si rende conto che lasciare i Genesis e la mia seconda moglie mi costerà caro, anzi, il doppio. Ma a me non importa, ho bisogno d’aria.”

Tony Smith spera in un ripensamento di Phil, che però non avviene. Ancora Phil:

“Non incolpo i Genesis per i continui traumi nella mia vita privata. Può darsi che mi sentissi perennemente in dovere di andare in tour, di onorare impegni e progetti, di garantire a tutti soddisfazione e lavoro. Fondamentalmente, però, la responsabilità è mia.”

Durante un drammatico pranzo, Collins comunica agli altri la sua intenzione. Ecco il ricordo di Mike Rutherford nella sua autobiografia The Living Years, Arcana

“A ripensarci adesso, mi rendo conto di quanto fu strano per lui passare dal ruolo di batterista a quello di cantante. Lo fece con tale disinvoltura che io e Tony non facemmo caso a tutti i risvolti che poteva comportare, ma restava una cosa che non era mai stata nei suoi piani. Tutto questo significò che quando fissammo un incontro a casa di Tony Smith a Chiddingfold un giorno del 1996 e Phil disse: «Penso che sia meglio fermarmi qui», non fu veramente una sorpresa. La sorpresa era che fosse rimasto coi Genesis tanto a lungo, dopo tutto quello che gli era capitato con la carriera da solista”

Il 28 marzo 1996 un comunicato alle agenzie di stampa di tutto il mondo racconta la fine, dopo più di 25 anni, della lunga avventura di Phil Collins con i la band, anche se promette la prosecuzione dell’esperienza Genesis con un nuovo vocalist.

E, come sappiamo, anche l’addio di Phil non sarà definitivo, seppure episodico. Mike se lo sentiva, allora:

“E io penso che sapevo anche che c’era la possibilità che non fosse ancora finito del tutto.”

Ma questa è un’altra storia.

by D.B.

Ascolta:

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Harlequin Weekly: Genesis, Firth Of Fifth by Flora – VIDEO

Tutte le forme dell’amore nei confronti di Genesis & Co.: quadri, disegni, fotomontaggi, immagini, musica, omaggi di ogni tipo*.

By Filippo Collini

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Guarda tutti i colori della passione di Harlequin – CLICCA QUI

Puoi anche tu segnalare il tuo Harlequin alla mail di Horizons Radio.

*Materiale pubblicato per diritto di cronaca e con la firma dell’autore. In caso di diversa volontà dell’autore stesso si prega di segnalarlo alla mail di Horizons Radio. Grazie.

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“Flotsam And Jetsam”, Peter Gabriel’s digital collection – COMPRA

Digital release for B-sides, Remixes and Rarities.

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By D.B.

Flotsam and Jetsam is a collection of B-sides, remixes and rarities from across Peter Gabriel’s solo career. Over 60 tracks are featured, mostly all of which have been previously released physically, either on 7”, 12” or CD singles, soundtrack or tribute albums, but, with a few exceptions, are being released digitally for the first time. 

The collection – arranged chronologically – is split into three eras. The first, 1976-1985, covers the period from Peter first going solo to the end of his run of four self-titled solo albums. It opens with a cover version of ‘Strawberry Fields Forever’, the first time Peter featured on a release after leaving Genesis. The second, 1986-1993, are Peter’s popstar years with music released around the albums ‘So’ and ‘Us’. The third era is 1994-2016and features remixes from the ‘Up’ album, plus tracks used in various films and notable cover versions. It ends with Peter’s song ‘The Veil’, written especially for the Oliver Stone movie ‘Snowden’.

Buy now:

Across the collection are a handful of previously unreleased versions of songs, most notably, the extended version of ‘Slowburn’ (PG1), the full version of ‘Don’t Break This Rhythm’ (an edit featured as the B-side to Sledgehammer) and the tracks ‘Curtains (Broad Mix)’ and ‘Father, Son (Daniel Lanois and Richard Chappell Mix)’ both only previously available on the non-commercial Music Industry Trust Awards CD ‘Uscita’.

Listen:

From PeterGabriel.com

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Deconstructing Genesis (e non solo). Il disco degli Algebra – INTERVISTA a MARIO GIAMMETTI

E’ uscito del doppio CD degli Algebra “Deconstructing Classics”. Al timone della band un grande protagonista del mondo Genesis: Mario Giammetti, fondatore e direttore del Magazine Dusk. Nell’album ci sono due special guest d’eccezione. Lo abbiamo intervistato.

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By D.B.

Destrutturare le canzoni e rifarle secondo un’identità personale. Non tributi, ma reinterpretazioni spontanee. 

E’ la filosofia di “Deconstructing Classics” terzo album del gruppo campano Algebra, quasi 160 minuti di musica in due cd.

Il primo si apre con l’unica nuova registrazione: una cover de La cura di Franco Battiato con due grandissimi ospiti (Steve Hackett e Anthony Phillips).

Il Cd 2 è completamente inedito: accanto a brani mai pubblicati, si ritrovano improvvisazioni, performance live ed esperimenti, con un gioiellino
acustico inedito dello stesso Ant.

Ecco l’intervista al leader della band Mario Giammetti:

H.R.: Nella nuova cover de La Cura di Battiato avete due special guest davvero d’eccezione: Steve Hackett e Anthony Phillips. Non capita tutti i giorni. Come sei riuscito nell’impresa?

Mario Giammetti: Naturalmente con Steve e Ant c’è un bel rapporto di amicizia da tantissimi anni, quindi non è stato poi così difficile, almeno nel caso di Steve che, del resto, aveva già registrato un assolo per il brano “Il molo deserto”, tratto dal nostro album del 2009 “JL”. Il problema era solo aspettare che trovasse il tempo.

E’ stato difficile convincere Ant?

Non ho dovuto convincerlo, è stato lui a proporsi! Il che è davvero incredibile. In verità, desideravo tantissimo averlo ospite. Ci avevo già provato per l’appunto dieci anni fa con “JL”.

All’epoca, ascoltando il nostro demo, mi disse che c’era già della chitarra a 12 corde su quel disco e che dunque non avevamo bisogno di lui! Al di là dell’immeritato complimento che mi fece, non mi stupii più di tanto: conosco perfettamente Ant e so che non fa certe cose a cuor leggero, ma alla fine in qualche modo ha partecipato ugualmente inviandomi le sue splendide foto di paesaggi marini che abbiamo usato per il booklet interno di quell’album.

Stavolta, sono partito da un’altra cosa: gli ho parlato del nostro progetto e gli ho chiesto semplicemente il permesso di utilizzare un suo brano per 12 corde inedito. Si tratta di una variazione sugli accordi di “Dusk” dei Genesis che Ant molto carinamente aveva registrato appositamente per la festa dei 25 anni della mia rivista Dusk, celebrati nel marzo 2016 a Adria (la cittadina in cui i Genesis tennero il loro primo concerto italiano in assoluto nel 1972). Lui non solo mi ha dato subito l’ok per l’utilizzo di quel gioiellino acustico (che ho battezzato “Il crepuscolo”), ma si è anche spontaneamente offerto di partecipare al brano in cui gli avevo anticipato avrebbe suonato anche Steve. Non ci potevo credere.

Ci puoi raccontare com’è questo loro intervento nel brano?

Steve suona l’assolo centrale di chitarra de “La cura”, l’unico brano registrato appositamente per questo disco che, per il resto, è costituito da materiale d’archivio. Anche l’originale di Franco Battiato contiene un assolo di chitarra, ironia della sorte realizzato da David Rhodes, storico chitarrista di Peter Gabriel. Di solito, nelle nostre reinterpretazioni, ci piace cambiare strumenti per gli assolo. Non in questo caso, però, l’idea era semplicemente di cambiare chitarrista e, con tutto il rispetto per Rhodes, con Hackett è tutta un’altra musica!

Abbiamo creato una base di circa due minuti, dove lo abbiamo naturalmente lasciato libero di fare quel che desiderava. Trovo il suo assolo di bellezza devastante. Tra l’altro ho scoperto solo da qualche settimana che l’ingegnere del suono dell’album di Battiato che conteneva “La cura”, “L’imboscata del 1996”, era quello stesso Ben Fenner che ha registrato l’assolo di Steve per noi nel novembre 2018, quando Hackett ha miracolosamente trovato il tempo.
Quindi su “La cura”, alla fine, la parte di Ant è stata realizzata quando ancora non avevamo l’assolo di Steve, anche se naturalmente l’ho informato del punto in cui sarebbe stato inserito, il che rende ancora più preziosa una performance non appariscente, ma assolutamente efficace.

Non solo: Ant ha poi suonato i medesimi strumenti presenti sotto l’assolo di Steve (chitarra a 12 corde e clavicembalo) anche nella coda strumentale, su una sequenza aggiunta da noi col sax protagonista. In questa sezione, gli accordi ribattuti del clavicembalo di Ant cambiamo piacevolmente il mood della parte finale del brano.

Ci sono altri omaggi ai Genesis nel disco. Quali?

Nel lontano 1995, battendo senza saperlo di qualche mese l’etichetta americana Magna Carta, fui il primo pazzo al mondo che ebbe l’idea di realizzare un tributo ai Genesis, subito sposata dal boss della Mellow Records (che, in seguito, avrebbe dedicato analoghi omaggi ad altre gloriose band). Da co-produttore artistico, mi sembrò inevitabile lasciare proprio agli Algebra l’onore e l’onere di aprire il doppio cd “The River Of Constant Change”, e la scelta non poteva cadere che su “Dusk”.

La nostra versione era molto diversa, con un’introduzione di chitarra solista e colpi sordi di batteria, una sezione ritmica centrale e interventi di violino e sax. Pochi mesi dopo, una parte delle band coinvolte portò quel tributo anche sui palchi di alcune località del nord Italia. Nella mezzoretta a nostra disposizione, integralmente riportata nel secondo cd di “Deconstructing Classics”, spezzate da un lungo brano strumentale di nostra composizione, suonammo “Dusk” e “Open Door”, quest’ultima in una versione stilisticamente abbastanza stravolta dall’aggiunta di sax, fisarmonica e batteria.

Per finire con i Genesis, nel 2003 ci fu una performance acustica di “Ripples” in formazione ridotta (io chitarra acustica e voce, mia sorella Maria al sax e voce, Roberto Polcino al piano) per alcune presentazioni di libri pubblicati, o in attesa di essere pubblicati, da Editori Riuniti, laddove gli autori (come nel mio caso) erano anche giornalisti. L’esibizione avvenne al ben noto Big Mama di Roma; chiesi al tecnico di registrarla col mixer, ma si rifiutò. Per cui abbiamo usato la prova del giorno prima, fatta in studio ma rigorosamente live e senza sovraincisioni.

Omaggio anche ad Hackett, con “Sleepers”. Come lo avete realizzato?

Nell’agosto 2008 ospitai a casa mia un paio di amici inglesi. Uno di questi era Nick Clabburn, amico inseparabile di Steve Hackett (oltre che paroliere dei primi due album rock del fratello John). Faceva caldo e Nick non riusciva a dormire, così nel corso della notte inviò a Steve questo sms: “all the sleepers send you their dreams”, riferendosi agli altri occupanti la casa. Hackett fu talmente toccato dalla poesia di Clabburn, che costruì intorno a questa frase una splendida canzone, Sleepers (questo episodio è riportato anche sul sito ufficiale di Steve: http://www.hackettsongs.com/blog/well2.html).

Quasi vent’anni dopo il tributo ai Genesis, Mauro Moroni pensò di dedicarsi anche ai Genesis solisti, pubblicando dapprima un omaggio a Gabriel (a cui gli Algebra non hanno partecipato, anche se io ho scritto le note di copertina), poi uno a Hackett. Mi è sembrato interessante omaggiare proprio quella canzone che, seppure indirettamente, mi apparteneva almeno un pochino, anche per distaccarci da scelte troppo ovvie (non a caso, “Sleepers” è solo uno dei due brani su 16 che non fa parte dei primissimi album di Steve!). Naturalmente anche in questo caso abbiamo cercato di fare a modo nostro, inserendo parti di viola all’inizio e alla fine, mentre nella sezione da incubo centrale c’è persino del growl.

Non mancano quelli a Peter Gabriel Ray Wilson e Anthony Phillips. Ce li descrivi?

Il progetto originario di Moroni che ti dicevo prima prevedeva anche, dopo quelli dedicati a Gabriel e Hackett, un terzo volume sui solisti rimanenti. Disco che, purtroppo, è alla fine uscito solo in digitale (col titolo “In The Land Of Geese, Ghosts And Confusion”). Per quel che riguarda gli Algebra, mi piacque subito l’idea di dare rilievo all’unico di cui certamente nessun altro si sarebbe occupato: Ray Wilson. Scelsi “Goodbye Baby Blue”, una bellissima canzone tratta dal suo primo album “Change”, come sempre rivisitata a modo nostro con una parte aggiunta dominata dal sax. A quel tributo partecipammo anche con un paio di spin-off, con altri due brani dedicati a Phillips: Rino Pastore, con lo pseudonimo The Shepherd, realizzò una versione cantata in italiano di “The Anthem From Tarka”, mentre io e mia sorella Maria, con il nome MariGiam, incidemmo “God If I Saw Her Now”. L’originale performance di quest’ultima ci è sembrata meritevole di comparire nel disco degli Algebra.

Anche la confezione è di altissimo livello. Come è stata realizzata e da chi?

È verissimo. Nonostante i costi di stampa proibitivi, per me non esisteva un piano b, come pure qualcuno aveva suggerito: il disco doveva essere realizzato come si deve, altrimenti avrei preferito lasciare tutto nel cassetto dei ricordi. Quindi mi sono affidato a grandi professionisti come Bob Fix (per la masterizzazione), che in alcuni casi sono anche fantastici amici. Come Maurizio e Angéla Vicedomini, che i fan dei Genesis ben conoscono essendo i fotografi delle copertine degli ultimi dischi di Steve Hackett. Per noi hanno immortalato una bambina che corre felice tra le vetrate de La Défence di Parigi, un’immagine che mi ha conquistato immediatamente per la sua spontanea spensieratezza, oltre che per la sua bellezza e che trovo anche molto adatta al titolo del disco e, per certi versi, al contenuto tematico de “La cura”. Del layout si è invece occupato Roberto Conditi (che da anni cura anche le copertine di Dusk), il quale è stato come sempre eccezionale. Il cd doppio si presenta in un bel digipack cartonato. Ai due lati, là dove vengono inseriti i dischi, ci sono frame del videoclip de La cura, che si può visionare qui:

mentre al centro vi è incollato un ricco booklet da 28 pagine in cui sono riportate dettagliate note canzone per canzone, quasi sempre corredate da fotografie relative all’epoca di riferimento. Qua e là, quindi, si ritrovano anche Steve e Anthony.

Ci vuoi presentare i componenti degli Algebra?

Rino Pastore è l’unico membro fondatore del gruppo superstite. Suona le tastiere e le due canzoni più antiche di questo disco (1983/84) sono farina del suo sacco. Una la canta anche. Rino è sempre originale nel suo approccio e spesso è il propulsore delle idee più bizzarre, il che è una caratteristica predominante degli Algebra.

L’altro tastierista è Roberto Polcino, tecnicamente bravissimo e maestro degli arrangiamenti. Lui è coinvolto in diverse situazioni, tra cui la Playtoy Orchestra, una band che suona esclusivamente strumenti giocattolo e che abbiamo visto spesso in televisione ed è reduce da un fortunato tour in Cina.

Franco Ciani è un batterista espertissimo che nella nostra città (Benevento) ha suonato praticamente con tutti. Anche lui bravo arrangiatore, Franco ha il pregio di colorare in maniera inconfondibile i nostri brani con le sue percussioni, quasi sempre strumenti reali e raramente elettronici.

Infine mia sorella Maria, che è stata per quasi sette anni la sassofonista di Massimo Ranieri, con il quale ha girato il mondo tenendo qualcosa come 750 concerti dello spettacolo “Canto perché non so nuotare”, visto spesso anche in Rai. Il suo sax è diventato nel tempo il principale strumento solista nei nostri brani, specie per le cover, e le sue performance sono sempre spontanee e spesso venate di jazz.

Come si può acquistare il disco?

Sebbene esca su etichetta Andromeda Relix, il disco è virtualmente un’autoproduzione, portata a termine grazie anche alla generosità del mio amico fraterno Stefano Tucciarelli. Trattandosi di un’edizione limitata, a parte quelle inviate al distributore, chi desiderasse acquistarlo può contattarmi via mail.

Per finire, da collega e anche da persona che non ha mai un minuto che avanza: ma come fai a trovare il tempo anche per suonare?

Il tempo è un concetto relativo. Bisogna riuscire a usarlo nel migliore dei modi. Oppure fare un patto col diavolo.

CD 1 (77’30”)
01.La cura
02.Dusk
03.Song Within A Song
04.Funny Ways
05.Felona e Sorona
06.Take A Pebble
07.Old Rottenhat
08.Up To Me
09.Dear Diary
10.Qué Hacer
11.This Train Is My Life
12.Sleepers

CD 2 (76’00”)
01.Strangers In Space
02.Hallelujah Joe
03.Goodbye Baby Blue
04.God If I Saw Her Now
05.The Lobster
06.Straight
07.Ripples live rehearsal
08.Up To Me live rehearsal
09.Il crepuscolo
10.Dusk live
11.Russian Suite live
12.Open Door live
13.The Clouds Are Always Present
14.Il muro

Mario Giammetti: vocals, guitars, bass (1983/2019)
Rino Pastore: keyboards (1983/2019)
Maria Giammetti: alto and soprano sax, flute (1995/2019)
Roberto Polcino: keyboards (1996/2019)
Franco Ciani: drums and percussion (1998/2019)
Salvatore Silvestri: drums and percussion (1983/1997)

Official site: www.dusk.it/algebra

Facebook: Algebra Rock Band Italy

Horizons Radio News

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Genesis Live alla Tv Belga RESTAURATO su RAI5 – SPECIAL HORIZONS RADIO

Genesis Live negli studi della Belgian TV su RAI5.

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Genesis, Quincy Jones, Jacques Brel, Joan Baez, Dionne Warwick: celebri artisti tutti rigorosamente dal vivo e in performance storiche degli anni ’60 e ’70, registrate a Bruxelles.

È la serie di concerti, in onda dal 16 al 20 settembre in seconda serata su Rai5, che la Cinémathèque Royale de Belgique ha recentemente restaurato riportando queste pellicole a nuovo splendore. Si comincia lunedì 16 settembre alle 23.35 su Rai5 con la performance dei Genesis registrata
negli studi della Belgian TV, diretto da John Dauriac. 

Guarda il video:

https://youtu.be/A_l1M_cpqKY

Leggi QUI lo speciale di Horizons Radio.

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Seven Stones: Peter Gabriel and Genesis Songs – TRIVIA, AUDIO & VIDEO

Seven degrees of unity between Genesis & Co.

By Filippo Collini

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Guess what ties these Seven Stones:

Check if you got it right:

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Peter Gabriel Sang Genesis Songs After Quitting the Band:

1) 1977 Solo Tour – Back in NYC, live in Rotterdam, 7 September 1977

2) 1978 Solo Tour – The Lamb Lies Down on Broadway, live at Rockpalast, Germany 15 September 1978

3) 1978 Genesis Tour – Peter joined Genesis at the Madison Square Gardens – I Know What I Like, New York 29 July 1978

4) 1979 Solo Tour – Phil Collins joins Peter – The Lamb Lies Down on Broadway at the Reading Festival, UK 26 August 1979

5) Six Of The Best Reunion Show 1982 – Peter Gabriel played with Genesis for a full-length concert at Concert Bowl, Milton Keynes, England, 2 October 1982

6) Peter and Mike Rutherford join Steve Hackett during his show – I Know What I Like, Guildford, UK 29 January 1983

7) Sting & Peter Gabriel on their Rock, Paper, Scissors Tour – Peter sings the intro of Dancing With the Moonlit Knight for the first time live in 34 years at Rexall Place in Edmonton, USA, 24 July 2016

Thanks to Musical Brick

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Steve Hackett: the North American tour – LIVE SOCIAL MEDIA, VIDEOS & TICKETS

Steve Hackett: the North American tour dates. SOCIAL MEDIA, VIDEO, TICKETS & Meet & Greet.

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Twitter Live:


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Videos (watch the playlist):

Dates:

Sep 12th, 2019 (Thu)
(USA) Hackett – Riviera Theatre, North Tonawanda, NY

Sep 13th, 2019 (Fri)
(USA) Hackett – State Theatre, Ithaca, NY

Sep 15th, 2019 (Sun)
(Canada) Hackett – Grand Theatre de Quebec, Quebec

Sep 17th, 2019 (Tue)
(Canada) Hackett – Oakville Centre for Performing Arts, Oakville

Sep 18th, 2019 (Wed)
(Canada) Hackett – Oakville Centre for Performing Arts, Oakville

Sep 20th, 2019 (Fri)
(Canada) Hackett – Danforth Music Hall, Toronto

Sep 21st, 2019 (Sat)
(Canada) Hackett – Place des Arts Theatre Maisonneuve, Montreal

Sep 22nd, 2019 (Sun)
(Canada) Hackett – Place des Arts Theatre Maisonneuve, Montreal

Sep 24th, 2019 (Tue)
(USA) Hackett – Wilbur Theatre, Boston, MA

Sep 25th, 2019 (Wed)
(USA) Hackett – Beacon Theatre, NYC, NY

Sep 26th, 2019 (Thu)
(USA) Hackett – The Ridgefield Playhouse, Ridgefield, CT

Sep 27th, 2019 (Fri)
(USA) Hackett – Keswick Theatre, Glenside, PA

Sep 28th, 2019 (Sat)
(USA) Hackett – Keswick Theatre, Glenside, PA

Oct 1st, 2019 (Tue)
(USA) Hackett – Carnegie Music Hall of Homestead, Munhall, PA

Oct 3rd, 2019 (Thu)
(USA) Hackett – 20 Monroe Live, Grand Rapids, MI

Oct 4th, 2019 (Fri)
(USA) Hackett – The Pabst Theatre, Milwaukee, WI

Oct 5th, 2019 (Sat)
(USA) Hackett – The Copernicus Center, Chicago, IL

Oct 7th, 2019 (Mon)
(USA) Hackett – Pantages Theatre of Minneapolis, Minneapolis, MN

Oct 10th, 2019 (Thu)
(USA) Hackett – Moore Theatre, Seattle, WA

Oct 11th, 2019 (Fri)
(USA) Hackett – Masonic Auditorium, Cleveland, OH

Oct 11th, 2019 (Fri)
(Canada) Hackett – Vogue Theatre, Vancouver

Oct 12th, 2019 (Sat)
(USA) Hackett – Revolution Hall, Portland, OR

Oct 16th, 2019 (Wed)
(USA) Hackett – Fox Tucson Theatre, Tucson, AZ

Oct 17th, 2019 (Thu)
(USA) Hackett – The Van Buren, Phoenix, AZ

Oct 18th, 2019 (Fri)
(USA) Hackett – Orpheum Theatre, Los Angeles, CA

Oct 19th, 2019 (Sat)
(USA) Hackett – Crest Theatre, Sacramento, CA

Oct 20th, 2019 (Sun)
(USA) Hackett – Fox Theater, Oakland, CA

Nov 2nd, 2019 (Sat)
(England) Hackett – Waterside, Aylesbury

Nov 3rd, 2019 (Sun)
(England) Hackett – Leas Cliff Hall, Folkestone

Nov 5th, 2019 (Tue)
(England) Hackett – City Hall, Sheffield

Nov 6th, 2019 (Wed)
(England) Hackett – Corn Exchange Cambridge

Nov 8th, 2019 (Fri)
(England) Hackett – De Montfort Hall, Leicester

Nov 9th, 2019 (Sat)
(Wales) Hackett – St. David’s Hall, Cardiff

Nov 11th, 2019 (Mon)
(England) Hackett – Philharmonic, Liverpool

Nov 12th, 2019 (Tue)
(England) Hackett – Dome, Brighton

Nov 13th, 2019 (Wed)
(England) Hackett – Guildhall, Portsmouth

 

Nov 15th, 2019 (Fri)
(England) Hackett – City Hall, Salisbury

Nov 16th, 2019 (Sat)
(England) Hackett – Hexagon, Reading

Nov 18th, 2019 (Mon)
(England) Hackett – Barbican, York

Nov 18th, 2019 (Mon)
(England) Hackett – Symphony Hall, Birmingham

Nov 20th, 2019 (Wed)
(England) Hackett – Forum, Bath

Nov 22nd, 2019 (Fri)
(England) Hackett – Victoria Theatre, Halifax

Nov 22nd, 2019 (Fri)
(England) Hackett – The Sage, Gateshead

Nov 25th, 2019 (Mon)
(England) Hackett – Usher Hall, Edinburgh

Nov 26th, 2019 (Tue)
(England) Hackett – Bridgewater Hall, Manchester

Nov 27th, 2019 (Wed)
(England) Hackett – Cliffs Pavilion, Southend

Nov 29th, 2019 (Fri)
(England) Hackett – Hammersmith Eventim Apollo, London

From Genesis Movement

Horizons Radio News

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The Video – Peter Gabriel, “I Grieve” on Larry King Weekend 9/11 Tribute Show

Peter Gabriel performing I Grieve, September 2002 on Larry King Weekend 9/11 Tribute Show. 

[GTranslate]

“Gabriel performed the song live on the television show Larry King Weekend on the first anniversary of September 11 attacks in the U.S., during which Gabriel said that his two daughters were living in New York City and he could not contact them for some time, and that this song was for people who did not hear anything from their relatives then. It was not, however, written specifically for 9/11, having appeared on the City of Angels soundtrack in 1998 (in an earlier version) and performed live prior to 9/11.”

From Wikipedia

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Horizons Radio News

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