40 anni di Seconds Out – AUDIO, VIDEO e CURIOSITA’

21 ottobre 1977. 40 anni fa usciva Seconds Out, secondo album live dei Genesis, quarta posizione nella UK Albums Chart. Riviviamolo insieme attraverso video e curiosità. 

Genesis, Seconds Out

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Tracce (clicca il titolo per scaricare il brano):

Disco 1
  • Lato A
  1. Squonk – 6:39
  2. The Carpet Crawl (senza la strofa introduttiva) – 5:27
  3. Robbery, Assault and Battery – 6:02
  4. Afterglow – 4:29
  • Lato B
  1. Firth of Fifth (senza l’introduzione al pianoforte) – 8:56
  2. I Know What I Like (arricchito dall’assolo di chitarra di Dancing with the Moonlit Knight, il tema finale di Stagnation e l’introduzione di Visions of Angels) – 8:45
  3. The Lamb Lies Down on Broadway – 4:59
  4. The Musical Box (closing section) (questi due brani erano il bis finale del concerto) – 3:18
Disco 2
  • Lato C
  1. Supper’s Ready – 24:33
  • Lato D
  1. The Cinema Show  (tratto dal tour del 1976, con Bill Bruford alla batteria, perché fu l’ultimo in cui questo brano venne eseguito integralmente) – 10:58
  2. Dance on a Volcano (senza la sezione strumentale conclusiva, sostituita dal drum duet che la collega a Los Endos) – 5:09
  3. Los Endos – 6:20

Il doppio album accoglie le registrazioni dai concerti al Palais des Sports di Parigi dall’11 al 14 giugno 1977, durante il tour europeo di Wind & Wuthering. Ecco l’audio del live del primo giorno:

Formazione: 

  • Phil Collins – voce solista, batteria, percussioni
  • Steve Hackett – chitarre elettriche e acustiche a 12 corde
  • Mike Rutherford – basso a 4 e 8 corde, chitarra a 12 corde, pedali bassi, cori
  • Tony Banks – piano elettrico, organo Hammond, sintetizzatori, chitarra a 12 corde, cori
  • Chester Thompson – batteria, percussioni
  • Bill Bruford – batteria in The Cinema Show

Da Peter Gabriel arrivano lodi nei confronti dei Genesis dal vivo nella nuova formazione, soprattutto sul ruolo di Collins come frontman, ma anche per  l’affiatamento alla parte ritmica, tra Collins e  Bruford prima, con Thompson poi. Mario Giammetti, in Genesis. Il fiume del costante cambiamento, Editori Riuniti, riporta le sue parole:

“Andai a vederli all’Hammersmith Odeon nel tour successivo alla mia partenza.  Mi sentii molto più a mio agio di quello che avrei pensato, tranne un paio di sussulti durante Supper’s Ready, dove mi sembrò come se qualcun altro stesse indossando i miei vestiti. Ora posso guardare Phil cantare senza essere più emozionalmente attaccato a una canzone.”

Seconds Out è anche l’ultimo album dei Genesis in cui suona Steve Hackett.  Ha raccontato Steve ad Armando Gallo in Genesis: I Know What I Like

“Sentivo che i Genesis stavano diventando ripetitivi e sapevo che per esprime al meglio me stesso sarei dovuto uscire dal ruolo che avevo nella band. Il problema era che la sicurezza economica stava portando a un impoverimento spirituale e mi stava uccidendo suonare giorno dopo giorno gli stessi brani”.

Ricorda Mike Rutherford nella sua autobiografia The Living Years

“Mi crea qualche imbarazzo dire che non mi ero proprio accorto di quanto infelice fosse stato Steve per la maggior parte del tempo in cui fu membro del gruppo. Non eravamo propriamente gli individui più sensibili del mondo e Steve era una  persona abbastanza riservata, come tutti noi del resto, ma pensavo comunque che si divertisse. (…) Nella mia personale scala Richter, la perdita di Steve non fece registrare scosse paragonabili a quelle di Ant o Pete”.

Racconta Phil Collins nella sua autobiografia No, non sono ancora morto

“In questo periodo diventa evidente anche la frustrazione di Steve. Ha pubblicato il suo album da solista, ma invece di diminuire la pressione, l’ha aumentata. Vuole avere più canzoni sue negli album dei Genesis. Quello che per me è positivo si rivela negativo per lui: la nuova configurazione dei Genesis ha inaspettatamente aperto nuove strade di composizione dei pezzi, e mentre io mi sento sempre più sicuro come autore, Steve non riceve ancora lo spazio creativo che pensa di meritarsi. (…) Ma se siamo sopravvissuti alla perdita di un cantante, siamo in grado di sopravvivere a quella di un chitarrista. Continuiamo, imperterriti, con Mike che ci dà dentro sia al basso sia alla chitarra solista”.

Genesis, Seconds Out

La foto di copertina dell’album e la maggior parte di quelle dell’interno sono di Armando Gallo – Guarda i  suoi libri su Genesis & CO.  – CLICCA QUI

Ecco il suo sito web (clicca sull’immagine per andare al sito web di Armando Gallo):

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La recensione di Rolling Stone (clicca sull’immagine per leggere l’articolo): 

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E quella di The New Rolling Stone Album Guide – COMPRALA QUI – (clicca sull’immagine per leggere l’articolo):

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La recensione di AllMusic (clicca sull’immagine per leggere l’articolo):

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Ecco l’ottimo approfondimento tecnico di Genesis-News.com (clicca sull’immagine per leggere l’articolo):

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Un grande fan dell’album:  Taylor Hawkins, batterista dei Foo Fighters, che lo ha definito così (clicca sull’immagine per leggere l’articolo): 

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Angolo del Collezionista: Seconds Out su:

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