Foxtrot, The Lamb Lies Down On Broadway, Duke e Abacab sono usciti il 23 agosto.
Nursery Cryme, Selling England By The Pound, Wind & Wuthering, We Can’t Dance e Calling All Stations sono usciti il 6 settembre.
eTrespass, A Trick Of The Tail, …And Then There Were Three e Invisible Touch il 27 settembre.
L’iniziativa è sulla scia della vendita delle pubblicazioni e della musica registrata dei Genesis, nonché dei cataloghi di Tony Banks, Phil Collins e Mike Rutherford, dalla Universal Records alla Concord Music nel 2022.
Ecco il trailer:
The Lamb…, We Can’t Dance e Calling All Stations sono in due dischi, mentre gli altri sono composti da un singolo album, tutti con le etichette originali.
Richar Macphail era nato il 17 settembre 1950. Aveva festeggiato i 70 anni con l’uscita del suo libro nella versione italiana. L’ex tour manager dei Genesis ne aveva parlato in Italia. Un omaggio di Horizons Genesis e il ricordo degli ex Genesis.
Si intitola “La mia vita con i Genesis – COMPRALO QUI“, la versione italiana del libro di Richard Macphail, l’ex road manager del periodo che va dal 1969 al 1973, dei primi giorni della band e delle sessioni per la registrazione dell’albumTrespass, che prese vita proprio nel leggendario Cottage di proprietà dei suoi genitori.
Figura sempre più importante all’interno dei Genesis, fino al clamoroso addio dopo Foxtrot. Ufficialmente per occuparsi d’altro, ma pare che fosse sempre più in difficoltà di fronte agli appetiti del music business nei confronti della band.
Un ultimo e caldo saluto lo si può trovare nel retro di copertina dell’album Genesis Live, tanto da mettere in allarme i fan e far loro temere la morte di Richard. Il quale allora era invece vivo, ed è rimasto sempre in contatto con Genesis & Co. e partecipava spesso ai Genesis Day in tutto il mondo, Italia compresa.
Già in “My Book Of Genesis – COMPRALO QUI“la prefazione di Peter Gabriel dimostrava gli ottimi rapporti di Macphail con gli ex compagni d’avventura.
Il libro era scritto con Chris Charlesworth e dà ai lettori un quadro nella vita della band di quel periodo, vista dalla sua angolazione. Oltre a Gabriel ci sono interventi degli altri membri della band e ancora più foto e un capitolo inedito rispetto alla versione inglese.
Ecco come lo hanno omaggiato sui social Peter Gabriel, Tony Banks e Steve Hackett:
Ricorda Peter:
“Abbiamo avuto sessant’anni di storia insieme, da quando eravamo a scuola e lui era il cantante figo della band chiamata Anon a quando gli ho parlato la scorsa settimana dopo che aveva avuto una brutta caduta.
Rich è stato la persona che più volte ci ha tirato fuori dalle situazioni difficili. Quando non potevamo permetterci una sala prove ha convinto i suoi genitori a lasciarci il cottage di famiglia ad Abinger Hammer per un anno e quando non potevamo permetterci un furgone ha convinto suo padre a lasciarci un vecchio furgone per il pane Hovis che abbiamo portato in giro per il paese. Quando alcuni membri del gruppo avevano dubbi sul nostro futuro, lui ci ispirava tutti e ci convinceva a continuare.
Da amico e campione è diventato il tour manager dei Genesis e poi il mio stesso tour manager quando ho ricominciato a lavorare. La sua determinazione, il suo buon umore e il suo entusiasmo ci hanno fatto superare tanti momenti difficili.”
Ricorda Tony:
“I Genesis gli devono molto, è stato una parte cruciale di quei primi anni, e senza il suo sostegno e incoraggiamento la band avrebbe faticato a sopravvivere. Ma soprattutto, per oltre cinquant’anni, è stato un amico meraviglioso, gentile e leale, le nostre famiglie hanno condiviso tanti momenti felici insieme. Ricorderemo per sempre la sua personalità e il suo incontrollabile entusiasmo, nessuno poteva gridare o applaudire più forte di Rich quando la situazione lo richiedeva.
Ha chiamato solo la settimana scorsa ed è incredibile pensare che sia l’ultima volta che lo abbiamo sentito.
Mancherà molto a tutti noi.”
Ricorda Steve:
“È stata una delle persone più speciali che abbia mai conosciuto… Incredibilmente gentile con me nei primi giorni di Genesis, mi ha aiutato ad acquisire fiducia. Aveva un cuore grande. Ha iniziato occupandosi di una band e in seguito ha mostrato la sua compassione per il mondo intero, creando aziende che si prendevano cura sia delle persone che dell’ambiente. Era un amico meraviglioso per tutti i membri dei Genesis e tirava fuori il meglio da tutti noi. Era il calore personificato.
È rimasto un caro amico nel corso degli anni ed è sempre stata una grande gioia vederlo.”
Richard Macphail, ospite nell’agosto 2019 in Italia alle Giornate Prog di Savignone (Genova), ha parlato del suo libro e dei suoi giorni con i Genesis.
Il nuovo numero di Dusk, il primo e storico Genesis Magazine italiano, ospita interviste esclusive e numerosi servizi sulle ultime novità della galassia della band.
La compilation, a differenza di Platinum Collection , R-Kive e The Last Domino?, è una raccolta di tutti i singoli di successo più una ri-registrazione del 1999 del brano The Carpet Crawlers, con Peter Gabriel e Phil Collins alla voce e Steve Hackett alla chitarra.
Pubblicato originariamente il 25 ottobre 1999 ha raggiunto lo status di multi-platino in molti paesi.
L’album dei 25 anni fa contiene 18 tracce su 1 CD che vanno dai classici dell’era Gabriel di I Know What I Like (In Your Wardrobe) e “The Carpet Crawlers” fino ai primi anni ottanta con “Turn It On Again” e “Mama” e fino ai successi dalla metà degli anni Ottanta all’inizio degli anni Novanta con “Invisible Touch” e “We Can’t Dance”.
Tracklist:
Side A
Turn It On Again
Invisible Touch
Mama
Land of Confusion
Side B
I Can’t Dance
Follow You Follow Me
Hold On My Heart
Abacab
I Know What I Like (In Your Wardrobe)
Side C
No Son of Mine
Tonight, Tonight, Tonight
In Too Deep
Congo
Side D
Jesus He Knows Me
That’s All
Misunderstanding
Throwing It All Away
The Carpet Crawlers 1999
Francesco Gazzara: il libro “Genesis. Dal prog al pop. Le storie dietro le canzoni”.
In questo libro Francesco Gazzara mette insieme racconti e aneddoti in apparenza lontani ma che si dimostrano rivelatori di una grande immagine nascosta.
“Pubblicato da Giunti Editore all’intero della collana “Le Storie Dietro Le Canzoni”, le 400 pagine di GENESIS: DAL PROG AL POP descrivono nel dettaglio la struttura musicale, le fonti spesso inedite delle canzoni, i testi, la vita live dei brani, l’influenza sugli altri musicisti delle quasi 200 canzoni scritte da questa meravigliosa e leggendaria band inglese che ha smesso di scrivere nuova musica nel lontano 1997 e di suonare dal vivo esattamente due anni fa.
Anthony George (Tony) Banks è nato a Lewes il 27 marzo 1950. Gli facciamo tanti auguri attraverso video e curiosità.
Tony Banks viene descritto da Armando Gallo come una persona silenziosa, di poche parole, sin da quando era un ragazzo. Ma le rare volte che parlava, valeva la pena ascoltarlo. Gallo ricorda come fosse lucidissimo nel descrivere i piani della band nei successivi sette mesi e l’album che stava per arrivare: Foxtrot. E spiegava come le storielle che Peter Gabriel si inventava in concerto, sarebbero servite a esplicare i testi non sempre di primo impatto della band. (da Armando Gallo,Genesis: The Evolution of a Rock Band, S&J Ed.)
Gli amici prima di tutto. Dopo la pubblicazione del secondo album, Trespass, il gruppo conobbe un periodo di crisi causato dall’abbandono di Anthony Phillips; dopo ciò, Banks voleva abbandonare il gruppo, ma fu convinto dai compagni a proseguire la propria avventura con la band senza l’aiuto del chitarrista.
Le sue introduzioni indimenticabili, come quelle di Watcher of the Skies, Firth of Fifth, The Lamb Lies Down on Broadway. I suoi Assoli intramontabili, tra gli altri in Supper’s Ready, The Cinema Show, In The Cage, Robbery, Assault & Battery, Duke’s Travels/Duke’sEnd.
E’ il creatore, tra le altre, di White Mountain, dei testi di Seven Stones, Harlequin e The Cinema Show. Di Firth of Fifth – ha scritto anche l’assolo di chitarra di Steve Hackett -, Time Table, Entangled, A Trick of the Tail, Mad Man Moon, One for the Wine, Afterglow.
Tony non ha suonato solo le tastiere nei Genesis. Certi suoi passaggi con la 12 corde acustica in canzoni come The Musical Box, Entangled, The Cinema Show e all’inizio di Supper’s Ready sono indimenticabili. Banks è anche stato un back-up vocalist occasionale e co-lead vocals in Shepherd.
Banks è stato un innovatore del sound del rock, pioniere, nella sua carriera, nell’uso di molte tastiere e sintetizzatori particolari. E’ stato definito “il tastierista più raffinato del prog rock.” Ha utilizzato svariati tipi di tastiera, padroneggiandoli con una tecnica unica, in diversi brani, ricorrendo pure a soluzioni artigianali, anche durante i concerti, per poter ottenere i risultati che ricercava. Guarda le video-interviste di Tony sull’uso dei vari effetti nei suoi album solisti.
Grazie a Tony sono entrate nei testi e nelle atmosfere dei Genesis opere letterarie di fantascienza (Watcher of The Skies, One for the Wine, Heathaze, Domino), fantasy (A Trick of the Tail), il Piccolo Principe (Mad Man Moon), le atmosfere vittoriane di Cime Tempestose (è stato lui a leggere il romanzo e a riportare le influenze nel titolo e all’interno di Wind & Wuthering) e di Dickens (Home By the Sea), T.S. Eliot, La Terra Desolata (The Cinema Show – in cui c’è anche Shakespeare – Romeo e Giulietta – e La Metamorfosi di Ovidio – Tiresia), John Keats (The Lady Lies), e poi dal filosofo Protagora (Harlequin) a San Paolo (Cul-de-Sac), da Zanna Bianca di Jack London (White Mountain) a Tom & Jerry – o Gatto Silvestro – (All in a Mouse Night)
Tony risulta essere un musone, un tipo non particolarmente simpatico, con poco senso dell’umorismo. Ma in certi momenti (tra quelli pubblici, ovviamente) non è così. Sul palco Banks ha talvolta anche indossato un boccaglio durante l’esecuzione di Who Dunnit?….
…O come in occasione del primo video in assoluto dei Genesis: Robbery, Assault & Battery. GUARDA:
“I protagonisti sono gli stessi membri del gruppo, con un barbuto Phil Collins particolarmente a suo agio nei panni del ladro […] e gli altri tre in divisa da poliziotto (notevole il ruolo di Tony Banks che, pur prendendosi una pallottola dal brigante, nelle scene successive si muove proditoriamente all’inseguimento del lestofante)”. (da Giovanni De Liso, Genesis, Behind the lines. Testi commentati (1969-1998), Arcana ed.)
Banks attualmente vive con la moglie Margaret, in una casa a sud di Londra. La coppia si è sposata il 29 luglio 1972 e ha due figli: Benjamin (nato nel 1978) e Emily (1981). E’ una delle relazioni più longeve della storia del rock. Hanno fatto una luna di miele di un giorno perché Banks era troppo impegnato a finire l’album dei Genesis Foxtrot. Banks ha detto: “La band era dispiaciuta per me, così hanno pagato per farla venire nel tour successivo.” (da Blake, Mark 10 luglio 2015 “Q&A: Tony Banks” Team Rock Retrieved 7 Marzo 2018). La coppia vive vicino a Godalming, nel Surrey.
E’ stato nominato Prog God 2015 agli annuali Progressive Music Awards. Tony è classificato al numero 11 nella classifica di Music Radar dei più grandi tastieristi di tutti i tempi.
From Genesis To Revelation è l’album di esordio dei Genesis, uscito il 7 marzo 1969. Ecco curiosità e ricordi legati al primo lavoro della band.
Dopo aver inciso due 45 giri con Chris Stewart alla batteria (The Silent Sun/That’s Me e A Winter’s Tale/One-Eyed Hound), nell’estate del 1968 la band entra in studio per preparare From Genesis To Revelation, approfittando delle vacanze estive dal college. A Stewart è subentrato Jonathan Silver.
E’ il produttore Jonathan King a operare l’avvicendamento alla batteria. Il compito di dare il triste benservito a Chris tocca all’amico Mike Rutherford, ma non deve faticare troppo. Stewart sa di non essere all’altezza della situazione.
“Non piacevo a Jonathan King e lui non piaceva a me. E’ stato lui che mi ha fatto buttare fuori dalla band, il che era comunque la cosa giusta da fare perché io non ero un bravo batterista”.
Nell’ultima strofa di Where The Sour Turns To Sweet troviamo anche un primo riferimento alle velleità da trasformista di Peter… Paint your face all white To show the peace inside […] Dipingiti il viso tutto di bianco Per mostrare la pace che hai dentro […] …
Già ai tempi della scuola, il futuro frontman dei Genesis amava infatti stupire i compagni con iniziative stravaganti. Ce lo ricorda anche Anthony Phillips:
“A Peter piaceva qualsiasi cosa: era un ragazzo intelligente, aveva certi cappelli fatti da Dunns […] Tutti compravano i suoi cappelli. Tingeva anche le magliette, alla Charterhouse: le nostre maglie bianche diventavano turchesi. Un uomo colorito, Peter. E aveva sempre un sacco di trovate creative”.
In realtà sono pochi i brani con riferimenti biblici diretti. I Genesis infatti si prendono alcune pause dal concept con canzoni d’amore (One Day, Silent Sun), temi introspettivi (Am I Very Wrong?, In Limbo), ambientazione quasi western (The Conqueror).
A causa di una disputa sul nome Genesis, utilizzato all’epoca anche da una band californiana, il produttore Jonathan King fa pubblicare il disco con la copertina completamente nera e senza il nome del gruppo. Così alcuni negozi espongono l’album nelle sezioni di musica religiosa.
Il serpente tentatore e l’Eden perduto del brano, appunto The Serpent, sono destinati a tornare nelle canzoni dei membri dei Genesis, anche nella loro carriera da solisti:
“Nella mente di Peter Gabriel l’immagine di questo luogo rimarrà forte, tanto che il cantante la recupererà nel 1993 per il suo album solista Us, quando, accompagnato dalla voce suadente di Sinead O’Connor, intonerà: “In the blood of Eden lays a woman and a man / With the man in the woman and the woman in the man”. Il mito del serpente tentatore sarebbe stato ripescato in un lavoro di Tony Banks (Strictly Inc., del 1995) dove figura un brano intitolato The Serpent Said; ma soprattutto era già comparso nel 1974 in un brano tratto da The Lamb Lies Down On Broadway dedicato ad alcune figure mitologiche per metà donna e per metà serpente: il pezzo si chiamava The Lamia.”
Anche a causa della sbagliata collocazione nei negozi, l’album ha venduto inizialmente solo poco più di 600 copie.
Ma dopo che i Genesis hanno raggiunto il successo, nei decenni seguenti, la Decca lo ha ristampato moltissime volte, nei vari formati, anche cambiandone il titolo o modificandone la scaletta.
Lo scarso numero di vendite di From Genesis to Revelation desta sconforto fra i membri del gruppo.
La band è in condizioni disperate dal punto di vista finanziario, addirittura pare che saltino i pasti. Ma rifiutano, comunque, gli aiuti in denaro forniti dalle rispettive famiglie. Nessuno dei componenti si perde d’animo, nella convinzione che il successo sarebbe arrivato.
Benché con il termine Revelation si può intendere anche l’ultimo libro della Bibbia, l’Apocalisse di San Giovanni, nel disco non si fa mai cenno al testo dell’evangelista, che verrà invece citato in Supper’s Ready su Foxtrot e in alcune parti di The Lamb.
Con In HidingPeter Gabriel si scaglia contro la sua scuola, la tetra Charterhouse e i violenti metodi educativi dei suoi insegnanti.
Le parole che usano i Genesis saranno poi rintracciabili anche nella denuncia del sistema scolastico britannico dei Pink Floyd in The Wall. Ma mentre Roger Waters scrive ricordando gli anni dell’adolescenza, i Genesis compongono quando sono ancora studenti e “vittime” di quel sistema. Un tema che poi abbandoneranno definitivamente una volta “affrancati” dalla Charterhouse.
Nonostante i problemi economici, i Genesis prendono bene la pessima accoglienza dell’album, sia di pubblico che di critica.
“E’ stata una fortuna che il disco sia stato un fiasco commerciale – ha detto Tony Banks -. Fosse stato un successo, probabilmente non ci avrebbe spinti a cambiare registro”. (da Mario Giammetti, Genesis. Il fiume del costante cambiamento, Editori riuniti). “Grazie a Dio non funzionò – ha detto Richard Macphail -. Sarebbe stato un disastro se i Genesis avessero avuto un hit in quel momento, perché erano troppo giovani”. (Daryl Easlea, Senza frontiere. Vita e Musica di Peter Gabriel, Arcana Ed.).
Visions Of Angels, del successivo album Trespass, è un’outtake di From Genesis To Revelation.
Una prima versione del brano è stata ritrovata in una bobina nella soffitta di casa Phillips quasi trenta anni dopo ed è rimasta inedita.
Anthony Phillips la scrisse come canzone d’amore per la futura moglie di Peter Gabriel, Jill, di cui anche lui era innamorato.
I testi vennero riadattati per inserirli nel disco d’esordio, quindi aggiungendo alla love song motivi religiosi.
Del resto vari brani dei successivi album dei Genesis riprendono gli argomenti biblici, affrontati da From….
Nel 1999 il primo batterista Chris Stewart diventa scrittore di successo con il libro Una casa tra i limoni, in cui racconta la sua decisione di lasciare tutto e di trasferirsi in una fattoria dell’Andalusia, in Spagna.
The Silent Sun è ispirato deliberatamente ai Bee Gees, una delle band preferite di Jonathan King e vista come un possibile modello per lo stile della nascente band.
E fu sempre il produttore a decidere sia di fare dell’album un concept di sapore biblico, anche se non tutti i brani hanno contenuto religioso, sia l’aggiunta degli archi di accompagnamento, arrangiati e diretti da Arthur Greenslade & Lou Warburton.
Ricorda Mike Rutherford:
“Ci aspettavamo un suono di archi lussuoso,ma evidentemente il budget non era così alto. Con una grande orchestra alcune delle canzoni probabilmente sarebbero venute meglio”.
From Genesis to Revelation è anche il titolo di una trasmissione radiofonica settimanale italiana, dedicata al prog, di Popolare Network, in onda regolarmente a partire dall’estate del 1999. La redazione è composta da Renato Scuffietti e Matthias Scheller.
E’ un doppio album costituito per gran parte di registrazioni tratte da concerti tenuti dai Genesis presso il Palais des Sports di Parigi dall’11 al 14 giugno 1977, nel corso della tournée europea di “Wind & Wuthering” (vedi sotto i video).
Fa eccezione il brano “The Cinema Show”, tratto dal concerto al Pavillon de Paris il 23 giugno 1976, durante il tour in di “A Trick of the Tail“, con Bill Bruford alla batteria.
Guarda il video live:
Formazione:
Phil Collins – voce, batteria
Steve Hackett – chitarra
Mike Rutherford – basso, chitarra
Tony Banks – tastiera, chitarra
Chester Thompson – batteria
Bill Bruford – batteria (The Cinema Show)
Tracce:
Lato A
Squonk – 6:39
The Carpet Crawl – 5:27
Robbery, Assault and Battery – 6:02
Afterglow – 4:29 Lato B
Firth of Fifth – 8:56
I Know What I Like – 8:45
The Lamb Lies Down on Broadway – 4:59
The Musical Box (Closing Section) – 3:18 Lato C
Supper’s Ready – 24:33 Lato D
The Cinema Show – 10:58
Dance on a Volcano – 5:09
Los Endos – 6:20
E’ la prima volta che l’album viene completamente masterizzato per il vinile.
Il lavoro è a opera di Miles Showell agli Abbey Road Studios.
Questo leggendario album dal vivo è stato stampato su doppio vinile da 180 grammi con copertina apribile e buste interne stampate e viene fornito completo di Obi-Strip e di un certificato ufficiale Half Speed Mastered.
I had a dream, eye’s dream. Then I had another dream with the body and soul of a rock star. When it didn’t feel good I packed it in. Looking back for the musical and non-musical reasons, this is what I came up with:
OUT, ANGELS OUT – an investigation.
The vehicle we had built as a co-op to serve our songwriting became our master and had cooped us up inside the success we had wanted. It affected the attitudes and the spirit of the whole band. The music had not dried up and I still respect the other musicians, but our roles had set in hard. To get an idea through “Genesis the Big” meant shifting a lot more concrete than before. For any band, transferring the heart from idealistic enthusiasm to professionalism is a difficult operation. I believe the use of sound and visual images can be developed to do much more than we have done. But on a large scale it needs one clear and coherent direction, which our pseudo-democratic committee system could not provide. As an artist, I need to absorb a wide variety of experiences. It is difficult to respond to intuition and impulse within the long-term planning that the band needed. I felt I should look at/learn about/develop myself, my creative bits and pieces and pick up on a lot of work going on outside music. Even the hidden delights of vegetable growing and community living are beginning to reveal their secrets. I could not expect the band to tie in their schedules with my bondage to cabbages. The increase in money and power, if I had stayed, would have anchored me to the spotlights. It was important to me to give space to my family, which I wanted to hold together, and to liberate the daddy in me. Although I have seen and learnt a great deal in the last seven years, I found I had begun to look at things as the famous Gabriel, despite hiding my occupation whenever possible, hitching lifts, etc. I had begun to think in business terms; very useful for an often bitten once shy musician, but treating records and audiences as money was taking me away from them. When performing, there were less shivers up and down the spine. I believe the world has soon to go through a difficult period of changes. I’m excited by some of the areas coming through to the surface which seem to have been hidden away in people’s minds. I want to explore and be prepared to be open and flexible enough to respond, not tied in to the old hierarchy. Much of my psyche’s ambitions as “Gabriel archetypal rock star” have been fulfilled – a lot of the ego-gratification and the need to attract young ladies, perhaps the result of frequent rejection as “Gabriel acne-struck public school boy”. However, I can still get off playing the star game once in a while. My future within music, if it exists, will be in as many situations as possible. It’s good to see a growing number of artists breaking down the pigeonholes. This is the difference between the profitable, compartmentalized, battery chicken and the free-range. Why did the chicken cross the road anyway? There is no animosity between myself and the band or management. The decision had been made some time ago and we have talked about our new direction. The reason why my leaving was not announced earlier was because I had been asked to delay until they had found a replacement to plug up the hole. It is not impossible that some of them might work with me on other projects. The following guesswork has little in common with truth: Gabriel left Genesis. 1) To work in theatre. 2) To make more money as a solo artist. 3) To do a “Bowie”. 4) To do a “Ferry”. 5) To do a “Furry Boa round my neck and hang myself with it”. 6) To go see an institution. 7) To go senile in the sticks. I do not express myself adequately in interviews and I felt I owed it to the people who have put a lot of love and energy supporting the band to give an accurate picture of my reasons.
I giornali pubblicano la lettera recapitata a mano nelle redazioni.
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Peter ha già comunicato ai compagni la sua decisione di lasciare la band il 25 novembre 1974all’Hotel Swingos di Cleveland, in USA, tra le prime tappe del tour. ASCOLTA QUEL CONCERTO:
La band è dapprima incredula, poi sconcertata, quindi preoccupata per proprio futuro.
Inoltre c’è un tour impegnativo da portare avanti, con brani poco conosciuti dal pubblico – la scaletta prevede tutto The Lamb, uscito solo pochi giorni prima + due bis: The Musical Box e Watcher Of The Skies, talvolta sostituita da The Knife – e il timore che l’abbandono di Peter potesse trapelare e causare un crollo nella vendita dei biglietti.
Ecco l’ultima registrazione di un concerto nei Genesis di Peter Gabriel. Precede di 4 giorni il concerto finale del 22 maggio 1975:
https://www.youtube.com/watch?v=MNa2XRnkgrc&t=9s
Il 26 agosto, quindi, i Genesis sono costretti a far uscire una dichiarazione ufficiale, per integrare quella di Peter. In questa scrivono che la band è in cerca di un nuovo cantante, che sta componendo un nuovo album e a breve inizierà a inciderlo. Il disco uscirà a Natale e il tour partirà all’inizio dell’anno nuovo.
La notizia provoca uno shock nel mondo musicale e i media iniziano a dare per finita l’esperienza Genesis. Ma, come afferma Gail Colson, per anni sua stretta collaboratrice,
“Tony Stratton-Smith (fondatore e manager della Charisma Records N.d.R) era l’unico che credeva in loro al 100% e prevedeva che sarebbero diventati ancora più grandi senza Peter. Diceva sempre che finché c’erano Tony Banks e le sue melodie, allora c’erano i Genesis”. Da: Senza frontiere. Vita e musica di Peter Gabriel, di Daryl Easlea.
Stratt sembra aver ragione. A Trick Of Th Tail, primo album senza Gabriel e con Phil Collins cantante, uscito nel marzo 1976, vende più dei dischi precedenti e spiana ai Genesis la strada del successo e di una carriera lontana dalla fine. Anche se per milioni di fan la band senza Gabriel non è più la loro.
Peter al momento si ritira a vita privata, anche se, come sappiamo, non definitivamente. Ma questa è un’altra storia.
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