Genesis & Co. Tribute Band, intervista ai Real Dream – VIDEO

Domani, sabato 9 febbraio alle ore 21, al Teatro Carignano di Genova, tornano in scena i Real Dream, con una rinnovata formazione, che vede l’innesto di Paolo Tenerini alla voce. Intervista esclusiva di Horizons Radio alla band.

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By Eugenio Delmale

Com’è il nuovo equilibrio dei Real Dream con l’ingresso di Paolo Tenerini?

Più che di equilibrio, che potrebbe indurre il lettore a immaginare una ricerca in qualche modo guidata della stabilità del gruppo, io parlerei di armonia – risponde Paolo Viccinelli, che nella band suona basso, basso a pedale e 12 corde -. Fin dalla prima, bella audizione con Paolo Tenerini si è creata subito tra noi e lui una serena “complicità”, umana e musicale, che di norma si ottiene solo quando le comuni sensibilità e visioni del “mondo Genesis” coincidono e nel nostro caso si andavano a sovrapporre perfettamente.

Non possiamo nascondere che abbiamo una grande voglia di ripartire – dice lo storico batterista Andrea Orlando -. Il nostro nuovo cantante, oltre alle capacità tecniche, ha una profonda passione per questa musica, come ognuno di noi, e questo per noi è un fattore molto importante, perché siamo convinti che, al di là della fedeltà nel riproporre certe atmosfere e suggestioni, il pubblico percepisca il coinvolgimento dei musicisti sul palco. Questo è ciò che vorremmo trasmettere a chi verrà a sentirci.

E tu, Paolo, come ti trovi con i Real Dream?

Beh, dire che mi trovo benissimo è riduttivo… dico solo che a volte, durante le prove, mi incanto ad ascoltarli e rischio di perdere il filo! Strepitosi come musicisti. E come persone… Idem!

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Che tipo di scaletta sarà, potete darci un’anticipazione? 

Da sempre i Real Dream si sono distinti per la diversità e l’originalità dei loro concerti, del loro show rispetto alle classiche Tribute band Genesis italiane, preferendo in modo prioritario gli allestimenti teatrali – dice Viccinelli -.
E proprio in quest’ ottica si inserisce anche la  scaletta che presenteremo al Teatro Carignano di Genova.
Sarà un concerto in due tempi, dove nella prima parte affronteremo un periodo dei Genesis ben definito e molto amato dai fans, quello di “The Lamb Lies down on Broadway“, forse il più teatrale, concettuale e dark del grande gruppo inglese, mentre nella seconda parte presenteremo una ricca selezione dei grandi classici.

Foto tratta dalla pagina Facebook dei Real Dream (copyright dell’autore dell’immagine)

Che rapporto avete con Genova, città che ha visto uno storico concerto dei Genesis “originali”? La percepite ancora recettiva verso i Genesis?

Il rapporto che abbiamo con Genova è ottimo – conferma Orlando -. Sono molti anni che proponiamo la musica dei Genesis a Genova e in Liguria, e l’affetto che ci trasmette il pubblico è sempre stato per noi uno stimolo a migliorarci. Sono moltissime le persone a Genova (ma anche in altre città) che amano questa musica e che, soprattutto se non hanno avuto la possibilità di vederli nella formazione originaria, vengono ai nostri concerti per il piacere di ascoltare dal vivo, e non soltanto a casa propria, la musica che amano. Inoltre, un motivo di grande soddisfazione per noi è sapere che, da alcuni anni, anche molti giovani iniziano ad avvicinarsi a questo e ad altri gruppi storici del rock progressivo, e che sono sorpresi quando scoprono che c’è qualcuno che si dedica a una proposta musicale così complessa!

Foto tratta dalla pagina Facebook dei Real Dream (copyright dell’autore dell’immagine)

Userete costumi, maschere, diapositive o altri effetti scenici?

Il discorso mi riguarda personalmente, essendo il frontman – risponde Paolo Tenerini -. A parte il personaggio di Rael, che è indispensabile interpretare essendo fedeli all’originale e ciò è abbastanza semplice parlando di trucco e vestiario. Per il resto NON userò le maschere e i costumi che indossava Gabriel, per un motivo semplice: sarebbero nella migliore delle ipotesi “somiglianti” e ciò non mi piace. Ho troppo rispetto per i Genesis per proporre imitazioni arrangiate alla meglio… allora preferisco “interpretare” a modo mio, cercando però di rispettare al massimo le atmosfere da evocare.

Foto tratta dalla pagina Facebook dei Real Dream (copyright dell’autore dell’immagine)

La vostra strumentazione ricalca in qualche modo quella dei Genesis?

Tutti sanno che buona parte della magia evocativa della musica dei Genesis risiede anche nei suoni meravigliosi e unici che in gruppo inglese ha creato – risponde Viccinelli che sul palco “imbraccia” anche una doppio manico basso e dodici corde -.

Foto tratta dalla pagina Facebook dei Real Dream (copyright dell’autore dell’immagine)

Ricreare quindi gli stessi suoni  – continua – vuol dire costruire una “macchina musicale del tempo”, dove chi suona e chi ascolta viene trasportato in una dimensione magica dove il tempo si ferma e la fantasia musicale dei Genesis può regnare incontrastata in tutta la sua bellezza.
Suonare strumenti vintage aiuta molto, ma anche la strumentazione attuale, suonata però con l’intenzione giusta può essere la carta vincente per la perfetta resa musicale del gruppo.
I Real Dream hanno stampato a fuoco nel loro DNA questi suoni e il loro costante miglioramento e aggiornamento porta a una resa sonora pressoché perfetta e quindi si liberano, potenti ed evocative le emozioni.
Come diceva Ludwig Van Beethoven: “Una nota sbagliata è trascurabile, ma suonare senza passione è imperdonabile”.

Foto tratta dalla pagina Facebook dei Real Dream (copyright dell’autore dell’immagine)

La musica dei Genesis è molto complessa. Quali sono le difficoltà che si incontrano nel suonarla?

Per suonare bene la musica dei Genesis occorrono essenzialmente due cose fondamentali, la tecnica perfetta sullo strumento e il cuore, il sentimento, oserei dire l’amore – dice Viccinelli -.
Bisogna avere tutte e due queste importanti caratteristiche, ma soprattutto il cuore. Nella musica dei Genesis dove l’emozione è tutto, il pathos è essenziale.
Ci sono fior di musicisti che hanno tecnica da vendere ma di fronte ai Genesis si trovano in difficoltà, proprio perché questa musica vive in primis nell’anima di chi la suona.
In più tutti e dico tutti i componenti del gruppo, devono avere lo spirito del “gregario”; nessuno è mai un solista in questa musica ma tutti fanno squadra.
Come nella musica classica dove il risultato è dato dal perfetto intrecciarsi e fondersi delle parti per formare un “unicum“, così è anche nella musica dei Genesis.
Privilegiati sono quindi quei musicisti che hanno vissuto in prima persona i momenti storici formidabili del Prog degli anni settanta e magari hanno conosciuto personalmente i Genesis e la loro musica.

Foto tratta dalla pagina Facebook dei Real Dream (copyright dell’autore dell’immagine)

Un buon motivo per venire al vostro concerto?

Se amate questa musica, volete lasciarvi trasportare dalle emozioni e condividerle con tanti altri appassionati come voi, e come noi, i Real Dream vi accoglieranno a braccia aperte – è la conclusione di Andrea Orlando -.

“Concerto in due tempi con la grande musica dei Genesis dell’era Gabriel con la nuova formazione. Aprirà la serata “Andrea Orlando band”, presentando alcuni pezzi del suo nuovo CD: Dalla vita autentica”.

Costo del biglietto, 12 euro.

Prevendita biglietti: Disco Club, via San Vincenzo, 20 – Genova.

Oppure telefonando al 328 3177555. 

Clicca qui per altre informazioni sull’evento.

Real Dream:

Paolo Tenerini:
voce

Paolo Viccinelli:
basso, basso a pedale, 12 corde

Alessandro La Corte:
tastiere, voce

Andrea Orlando:
batteria

Tiziano Tacchella:
chitarra solista, 12 corde

Clicca qui per altre informazioni su Real Dream.

By Eugenio Delmale

Copyright Horizons Radio – RIPRODUZIONE RISERVATA info@horizonsradio.it

 

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Unforgettable Gigs: 15/1/1972, Genesis: first successes abroad – SPECIAL

Storie e Memorie indimenticabili, attraverso audio, video, documenti e molto altro ancora.

By D.B.

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Nel gennaio 1972, i Genesis iniziano a “colonizzare” i paesi oltre la Manica. Ecco i primi passi di un successo internazionale.

Si sono già esibiti all’estero, in Belgio, in marzo e in agosto, ecco la registrazione del primo concerto, il 7 marzo 1971:

E hanno anche registrato mini-concerti alla tv belga. Il 7 agosto 1971 il Nursery Cryme Tour è iniziato proprio in Belgio, a Bruxelles, e il 17 dicembre hanno fatto il primo concerto in Francia, al Gibus Club di Parigi. Ecco la locandina:

Ma i Genesis ancora non hanno messo stabilmente piede fuori dai confini del Regno Unito.

Il 15 gennaio 1972 alla Petite Salle di Arlon, in Belgio, inizia invece un mini tour, destinato a espandersi e a portarli anche in Italia, in aprile e poi in estate.

Ecco l’audio del concerto del giorno dopo, al Charleroi Festival:

Ecco una riflessione di Phil Collins su questo tour, tratta da No, non sono ancora morto: L’autobiografia:

“Solo un anno e mezzo fa ero un ragazzo di Hounslow che viveva al capolinea della metropolitana. E adesso questa adorazione più o meno internazionale. Non importa che in Inghilterra suoniamo quasi sempre nei pub, o sulle casse di birra, o entrambe le cose.

Sì, tornati nel mondo reale andiamo ancora a suonare con un pulmino preso a noleggio da una ditta losca di Kensington. La qualità del pulmino decide la nostra puntualità al concerto. Ci capita spesso di avere guasti per strada. Anche più volte. Durante il viaggio per la Aberystwyth University andiamo in panne tre volte all’andata, arriviamo troppo tardi per suonare, e di nuovo restiamo a piedi due volte al ritorno.”

Altri artwork di bootleg con la registrazione del concerto di Charleroi:


Dal 22 gennaio altro minitour, sempre in Belgio. Si parte dall’ Athenee Royal Du Woluwe St Pierre di Bruxelles, il giorno dopo i Genesis si esibiscono ancora al Palais des Beaux Arts a Charleroi. Il 24 mattina negli studi della TV belga a Bruxelles, per poi finire la sera stessa al 
Trocadero di Liegi. 

Il successo sta per arrivare e il Belgio è la prima nazione a capire la proposta musicale dei Genesis. Anche in Italia il numero dei fan cresce in maniera esponenziale. E la tournée nella penisola lo dimostrerà. Ma questa è un’altra storia che Horizons Radio racconterà.

Se possiedi memorabilia legate a questi concerti da condividere con noi scrivi a Horizons Radio.

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Video Memories: Phil Collins, Sussudio Released 14/1/1985

Video Memories, Genesis & Co. History through videos.

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By D.B.

“Sussudio” by Phil Collins, released as a single on 14/1/1985 – VIDEO MEMORIES

https://www.youtube.com/watch?v=V9DRdk9bVh8

https://www.youtube.com/watch?v=4KBSteFVINc

https://www.youtube.com/watch?v=PPKQtgfjURI

Tributes:

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Unforgettable Gigs: 14/1/1971, Steve Hackett’s first concert with Genesis – VIDEO & SPECIAL

Storie e Memorie indimenticabili, attraverso audio, video, documenti e molto altro ancora.

By D.B.

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Il 14 gennaio 1971 Steve Hackett esordisce in concerto con i Genesis, all’University College di Londra.  Ecco il racconto di quei giorni movimentati. 

Da genesisfan.net

By D.B.

Come abbiamo visto (LEGGI LO SPECIALE DI HORIZONS RADIO SU QUEI GIORNI), la band è stata vicinissima a sciogliersi, perché Anthony Phillips ha lasciato i compagni d’avventura e loro hanno deciso di sostituire anche John Mayhew, l’attuale batterista. 

IGenesis hanno già ingaggiato Phil Collins alla batteria – LEGGI, ora devono trovare un valido sostituto alla chitarra.

Hanno già provato in concerto sia Ronnie Caryl, grande amico di Phil (ha fatto l’audizione con lui –LEGGI) e chitarrista dei Flaming Youth, che Mick Barnard, membro dei Farm, ma entrambi  non hanno convinto gli esigenti membri della band.

Dopo l’addio di Anthony Phillips – LEGGI e poi con l’arrivo di Phil, i Genesis hanno quindi continuato come quartetto, con Tony che suonava tutte le parti di chitarra su un piano elettrico Hohner filtrato con un fuzz box. La ricerca continua.

Il 14 dicembre, scorrendo il Melody Maker,Peter viene incuriosito dall’insolito annuncio di un certo Steve. Eccolo:

Da newslines.org

Ricorda Tony Banks in Genesis. Il fiume del costante cambiamento, di Mario Giammetti, Editori riuniti:

«Mike aveva fatto audizioni per lungo tempo, ma io e Peter ci convincemmo che stava cercando di trovare qualcuno che suonasse proprio come Ant, il che era ovviamente impossibile. Così andammo noi due a sentire Steve. Era veramente in gamba, a guardarlo sembrava uno dei tanti, invece sapeva comporre, sperimentare, non era il classico chitarrista scalmanato».

E ricorda Steve nello stesso preziosissimo libro di Giammetti:

«Suonavo un po’ alla Jimmy Page, con assolo veloci che mal si sposavano alla delicatezza delleloro canzoni. I primi tempi furono davvero difficili». 

E così si arriva a quel 14 gennaio 1971, quando all’University College di Londra, Steve Hackett fa il suo esordio in concerto con i Genesis. Ma non sarà un momento facile.

Racconta Steve riportato da Richard Macphail in My book of Genesis:

“Il primo concerto per me è stato un disastro. Fino ad allora avevo usato un fuzzbox preso in prestito o il Marshall Superfuzz di Tony. Quindi tutto ha funzionato bene, ma quella sera mi hanno dato uno Shaftesbury Duo Fuzz che è un grande fuzzbox. Non riuscivo ad avere un Marshall Superfuzz e pensai, ‘Oh, questo suona bene’.

E quando abbiamo fatto il sound check sembrava tutto a posto, ma ovviamente quando tutti stavano suonando, era molto più forte e il ritorno un disastro.  Mi sono scoraggiato e ho dimenticato tutte le mie parti. Mi ricordo di una lite accesa dopo lo spettacolo e pensavo che fosse tutta colpa mia.

Col senno di poi, non lo era. Quello fu il mio momento più imbarazzante sul palco, essere sul palco con musica profondamente arrangiata e con la totale incapacità di ricordare una nota, perché non potevo controllare il mio suono. Non è un buon inizio, ho pensato.”

Racconta Steve a TWR #33 riportato da genesis-movement.org:

“E’ stato un concerto spaventoso… un’esperienza non piacevole… ci sono stati molti errori ed io avevo una fuzz  box che stavo provando da settimane e improvvisamente quella sera ho dovuto utilizzarne una diversa ed era come… era la differenza tra un amatore e un professionista e con questa fuzz box  e il suo feedback io ho suonato male per tutto lo show e ho pensato di aver sbagliato tutto e che sarebbe stato l’ultimo concerto con loro.” 

In realtà Steve non è il solo a suonare poco bene quella sera. Ricorda Mike Rutherford nella sua autobiografia, The Living Years, Arcana:

“Come avremmo scoperto negli anni, Phil aveva la grande capacità di bere tanto senza darlo a vedere. Al primo concerto di Steve – University College London, gennaio 1971 – si verificò un’eccezione. Ci eravamo fatti qualche pinta ma nessuno si era accorto che Phil se n’era scolata qualcuna in più degli altri ed era sbronzo. Phil era un batterista così in gamba che poteva fare praticamente di tutto, ma quella sera si preparò per una delle sue grandi rullate e non successe niente. Silenzio. L’aveva eseguita alla perfezione, peccato che fosse spostato di venti centimetri da ciascun pezzo della batteria.

Povero Steve: era il suo primo concerto, era nervoso e noi avevamo un batterista ubriaco. A fine serata io e Tony facemmo passare un brutto momento a Phil, il che a Phil non diede alcun disturbo, ma sfortunatamente Steve pensò che stessimo litigando per causa sua: lo odiavamo e volevamo sbatterlo fuori. Come sempre, a nessuno passò per la testa di mettere al corrente il nuovo arrivato su come stavano le cose.”

E racconta Phil Collins nella sua autobiografia:

“Per la maggior parte dei casi i concerti sono condotti in modo piuttosto professionale: arriviamo, suoniamo e torniamo a casa. Fumiamo qualche canna, ma niente bagordi esagerati. L’unica volta che succede è a un concerto alla City University di Londra, il primo di Steve con i Genesis. Suoniamo più tardi del previsto, quindi passo il tempo scolandomi un po’ di birre Newcastle Brown. Quando saliamo sul palco sono completamente sconclusionato. Faccio tutti i fill giusti, ma otto centimetri più a destra di dove dovrei. Altro che air-guitar, questa è air-drums. E dopo sono pentito: «Cosa penserà il nuovo chitarrista? Il suo primo concerto e il batterista è ubriaco fradicio». È la prima volta che suono da ubriaco, e sarà anche l’ultima.”

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No, non sono ancora morto di Phil Collins. Retro-copertina – CLICCA SULL’IMMAGINE PER ACQUISTARE IL LIBRO.

Ma Steve, nonostante le sue preoccupazioni, passa l’esame. E la conferma viene da Peter Gabriel, che dichiara, riportato nel libro di Giammetti sopra citato:

“Abbiamo avuto due chitarristi negli ultimi mesi ma questo spero sia quello definitivo, lo abbiamo trovato attraverso il Melody Maker e sembra essersi adattato benissimo”. (Peter Gabriei, Zig Zag n. 19, 5/71, «Genesis», anonimo). 

Ecco cosa ne pensa oggi Anthony Phillips:

Steve diventerà una colonna dei Genesis, nella formazione che molti considerano “quella vera” e oltre. Fino al clamoroso addio.

Ma questa è un’altra storia – LEGGILA QUI-.

by D.B.

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Harlequin Weekly: Adele Vs. Phil Collins – VIDEO

Tutte le forme dell’amore nei confronti di Genesis & Co.: quadri, disegni, fotomontaggi, immagini, musica, omaggi di ogni tipo*.

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Adele Vs Phil Collins – Set Fire to the Rain, In the Air Tonight – Dj Paolo Monti: 

Guarda tutti i colori della passione di Harlequin – CLICCA QUI

Puoi anche tu segnalare il tuo Harlequin alla mail di Horizons Radio.

*Materiale pubblicato per diritto di cronaca e con la firma dell’autore. In caso di diversa volontà dell’autore stesso si prega di segnalarlo alla mail di Horizons Radio. Grazie.

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Steve Hackett, Genesis Revisited tour 2019 – SPECIAL

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Steve Hackett, new album At The Edge Of Light – SPECIAL

Steve Hackett, il nuovo album At The Edge Of Light. SPECIAL.

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AT THE EDGE OF LIGHT NEW ALBUM OVERVIEW BY STEVE
PART ONE – JANUARY 2019

Gli articoli di Horizons Radio:

Steve Hackett new album At The Edge Of Light – BUY NOW

Steve Hackett, NEW album At The Edge Of Light. BUY NOW ...

Steve Hackett in Conversation with Roger King – VIDEO

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Steve Hackett new album At The Edge Of Light – Instore signing and Q&A

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Steve Hackett, new album At The Edge Of Light – INFO & SOCIAL

Steve Hackett ha annunciato il nuovo album: At The Edge Of ...

Steve Hackett, new album recordings – VIDEO, FOTO & SOCIAL

Steve Hackett a lavoro sul nuovo album: foto e commenti dai ...

* PRESS RELEASE *

Following the tremendous success of 2017’s ‘The Night Siren’ (charted at #22 in Germany, #28 in the UK), legendary former Genesis guitarist Steve Hackett announces the release of his new studio album ‘At The Edge Of Light’ on the 25th January 2019. The album which features ten songs, sees Steve unite a vast amount of styles ranging from guitar driven rock to epic orchestration, from world music to the reflective and atmospheric all brought together in Steve Hackett’s unique style.

Steve says: “In these dangerous times, deep shadows feel even sharper than usual and we find ourselves standing at the edge of light… The contrast between dark and light weaves its way throughout the album in many ways, from the sense of good fighting evil through to the interplay of dark and light opposites magically combining in cultures, including the heartbeat of India and primal tribal rhythms. Ultimately, this album embraces the need for all musical forms and cultures to connect and celebrate the wonder of unity in this divided world.”

At The Edge Of Light is released in a number of formats including a Mediabook CD plus extra DVD with 5.1 surround sound mix & behind the scenes documentary, double vinyl LP + CD, Jewelcase CD and digital album.

Steve Hackett has established himself as one of Rock music’s finest and recognisable guitarists through his time with the legendary Genesis who he joined in 1971 and a solo career following his departure from Genesis in 1977 and is a hugely influential guitarist particularly in the Progressive Rock genre. ‘At The Edge Of Light’ will be Hackett’s 26th studio album in a solo career that began in 1975 with the release of his debut solo album Voyage Of The Acolyte.

‘At The Edge Of Light’ was mainly recorded in Steve’s own studio but also around the world. The album features international artists, including Durga and Loreley of Pink Floyd vocal fame with drummers Nick D’Virgilio and Simon Phillips from USA, Sheema on sitar from India, Icelandic drummer/percussionist Gulli Briem, tar player Malik Mansurov and Swedish bass player Jonas Reingold… This album also features Paul Stillwell on didgeridoo, Rob Townsend on sax, bass clarinet and duduk, Amanda Lehmann on vocals, John Hackett on flute, drummer Gary O’Toole, Roger King and Ben Fenner on keyboards, Dick Driver on double bass, violinist and viola player Christine Townsend… All magically honed and engineered by Roger King.

Full Track Listing:

1. Fallen Walls and Pedestals
2. Beasts In Our Time
3. Under The Eye of the Sun
4. Underground Railroad
5. Those Golden Wings
6. Shadow and Flame
7. Hungry Years
8. Descent
9. Conflict
10. Peace

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Steve Hackett talks about the Global musicians on his new album – VIDEO

Steve Hackett talks about the Global musicians that are featured on his new album.

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Steve Hackett talks writing the track “Fallen Walls and Pedestals” – VIDEO.

Track discussion video from Steve’s new album At The Edge Of Light. With musical demos by Steve on harmonica and Dobro:

PRE-ORDER NOW:

 Pre order copies signed by Steve: store.hackettsongs.com

Underground Railroad‘, the second track taken from his forthcoming new album ‘At The Edge of Light‘, out 25th January 2019 – LISTEN HERE:

Steve via Twitter:

“Listen here to “Underground Railroad”, track off my upcoming album At The Edge Of Light, featuring Lorelei & Durga McBroom (Pink Floyd fame), Amanda Lehmann, Roger King and myself…”

Steve via YouTube:

“I was inspired to write “Underground Railroad” in Wilmington, Delaware, discovering about that amazing network that helped slaves escape in pre-Civil War America, spearheaded by brave people like Harriet Tubman. Durga and Lorelei McBroom (both sang with Pink Floyd) sound amazing, expressing that heartfelt pain. As well as electric guitar, I play Dobro acoustic and also harmonica, transporting us back to those times…”

“I was also inspired by the book, “Underground Railroad” by Colson Whitehead, recommended by Barack Obama…” READ MORE

‘Under The Eye Of The Sun’, the first track taken from ‘At The Edge of Light’ – VIDEO:

* PRESS RELEASE *

Following the tremendous success of 2017’s ‘The Night Siren’ (charted at #22 in Germany, #28 in the UK), legendary former Genesis guitarist Steve Hackett announces the release of his new studio album ‘At The Edge Of Light’ on the 25th January 2019. The album which features ten songs, sees Steve unite a vast amount of styles ranging from guitar driven rock to epic orchestration, from world music to the reflective and atmospheric all brought together in Steve Hackett’s unique style.

Steve says: “In these dangerous times, deep shadows feel even sharper than usual and we find ourselves standing at the edge of light… The contrast between dark and light weaves its way throughout the album in many ways, from the sense of good fighting evil through to the interplay of dark and light opposites magically combining in cultures, including the heartbeat of India and primal tribal rhythms. Ultimately, this album embraces the need for all musical forms and cultures to connect and celebrate the wonder of unity in this divided world.”

At The Edge Of Light is released in a number of formats including a Mediabook CD plus extra DVD with 5.1 surround sound mix & behind the scenes documentary, double vinyl LP + CD, Jewelcase CD and digital album.

Steve Hackett has established himself as one of Rock music’s finest and recognisable guitarists through his time with the legendary Genesis who he joined in 1971 and a solo career following his departure from Genesis in 1977 and is a hugely influential guitarist particularly in the Progressive Rock genre. ‘At The Edge Of Light’ will be Hackett’s 26th studio album in a solo career that began in 1975 with the release of his debut solo album Voyage Of The Acolyte.

‘At The Edge Of Light’ was mainly recorded in Steve’s own studio but also around the world. The album features international artists, including Durga and Loreley of Pink Floyd vocal fame with drummers Nick D’Virgilio and Simon Phillips from USA, Sheema on sitar from India, Icelandic drummer/percussionist Gulli Briem, tar player Malik Mansurov and Swedish bass player Jonas Reingold… This album also features Paul Stillwell on didgeridoo, Rob Townsend on sax, bass clarinet and duduk, Amanda Lehmann on vocals, John Hackett on flute, drummer Gary O’Toole, Roger King and Ben Fenner on keyboards, Dick Driver on double bass, violinist and viola player Christine Townsend… All magically honed and engineered by Roger King.

Full Track Listing:

1. Fallen Walls and Pedestals
2. Beasts In Our Time
3. Under The Eye of the Sun
4. Underground Railroad
5. Those Golden Wings
6. Shadow and Flame
7. Hungry Years
8. Descent
9. Conflict
10. Peace

Steve Hackett a lavoro sul nuovo album: foto e commenti dai social.

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Video Memories: Peter Gabriel, Steam Released 11th January, 1993

Video Memories, Genesis & Co. History through videos.

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By D.B.

Peter Gabriel, Steam Released 11th January, 1993 – VIDEO MEMORIES: 

https://www.youtube.com/watch?v=7HYpWxJ85o8

https://www.youtube.com/watch?v=ZDXkBg8EnlE

Steam was the second single from Peter Gabriel’s sixth solo album US, and was released on 11 January 1993…. MORE

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Unforgettable Gigs: Genesis at Bataclan, 10 Jan. 1973 – VIDEO & RADIO SPECIAL

Storie e Memorie indimenticabili, attraverso audio, video, documenti e molto altro ancora.

By D.B.

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10 gennaio 1973, i Genesis si esibiscono al Bataclan di Parigi. Ecco le immagini della serata:

Setlist:

Watcher of the Skies

The Musical Box

Supper’s Ready

The Return of the Giant Hogweed

The Knife

Angolo del Collezionista:

DVD.GENESIS LIVE.BATACLAN 73/BELG TV 72/ITALIE TV 74/UK SHEPPER 73/ PARIS 74 TV/229 MINUTES. ALL ZONES. Formato: DVD. Compra:

Il 28 settembre 1972 al National Stadium di Dublino nel finale di The Musical BoxPeter Gabriel si era presentato sul palco indossando una testa di volpe e un vestito rosso da donna di sua moglie Jill, all’insaputa dei compagni. L’inizio di un’epoca di teatralità e costumi, che ha dato alla band una visibilità e un popolarità finora sconosciute.  

Nel video del concerto al Bataclan si vedono per la prima volta.

I Genesis e la testa di volpe – LEGGI e ASCOLTA

3 febbraio 1865 è il giorno ufficiale dell’ inaugurazione del Bataclan.

In origine denominata Ba-Ta-Clan, dal titolo di un’operetta di Jacques Offenbach, la salle de café-concert si è trasformata nel tempo, divenendo prima un teatro e poi un cinema. 

Nel 1969 il Bataclan diventa salle de spectacle, meta obbligata per la musica internazionale in Europa.

Il video del concerto, inserito nel box-set di 7 CD e 6 DVD Genesis 1970-1975, include un’intervista inedita alla band in francese.

Fonte sul Bataclan: Cafebabel

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