Rare video "Picaresca" from "Meadows of Englewood":
Promo clip from Dragonfly Dreams, Private Parts & Pieces IX:
Ecco il video ufficiale di Halycon Days (Days To Remember) di Lettie Maclean. Ant e Lettie hanno scritto e registrato, per il progetto UPPM, questo brano, che nel maggio 2016 è diventato un singolo:
Anthony Phillips ha pubblicato le versioni rimasterizzate dei suoi quattro album originali di "Missing Links" in un cofanetto di 5 CD.
Compralo qui in versione digitale e box 5 CD:
La collezione raccoglie la library di Ant e la musica per la televisione dal 1976 in poi. Comprende anche un disco a 27 tracce di materiale raro e inedito.
Il primissimo "Missing Links" è stato pubblicato in edizione limitata nel 1989 e, sebbene i quattro volumi originali della serie siano stati successivamente pubblicati su CD, non sono più disponibili da alcuni anni, ma scambiati tra i collezionisti:
La sua popolarità portò ad altre tre edizioni di "Missing Links", che raccoglievano non solo composizioni di colonne sonore, ma anche altre rare registrazioni d'archivio realizzate da Anthony Phillips nel corso degli anni.
Anthony ha lavorato con il suo archivista Jon Dann per preparare questa nuova edizione con, appunto, un nuovo CD aggiuntivo di 27 tracce di materiale d'archivio inedito e raro, "Extra Links" esclusivo per questo set.
"MISSING LINKS I - IV" piacerà sicuramente ai fan del lavoro di Anthony. Questa nuova edizione in cofanetto presenta le note di copertina di Jon Dann.
Tracklist:
Disc One - Missing Links Volume One: Finger Painting
1 Force Majeure (1987) 2 Mountain Voices (1987) 3 Lord Of The Smoking Mirror (1987) 4 Sea Horses (1987) 5 Dungeons (1987) 6 Between The Rings (1983) 7 Evening Ascent (1983) 8 Streamer (1983) 9 After The Rain (1987) 10 Rottweiler (1983) 11 Sad Fish (1983) 12 A Song (1979) 13 God’s Chosen Car Park Suite (1986) Processional – Meditation – Cave Painting 14 Tropical Moon Over Dorking Suite (1985) Estrangement – Myra’s Dream – Reconciliation 15 Fountain Pool (1986) 16 Q. (1984) 17 Three Piece Suite (1984) To The Shrine – Through The Forest – Towards The Light 18 Boulevard Of Fallen Leaves (1981) 19 Land Of Dragons Suite (1989) Land Of Dragons (Part 1) – Kites – Harbour At Sunset – Dance Of The Crabs – Sand Octopus And The King Crabs – Do The Shrimps Know They’re Chinese – Land Of Dragons (Part 2) 20 And A Prayer (1979) 21 Tierra Del Fuego (1979) 22 Paradise Found (1979)
Disc Two - Missing Links Volume Two: The Sky Road A Collection Of Archive, Commission And Unreleased Album Material
1 Exile 2 Lifeboat Suite Opening Theme – Sunday Morning – Another Shout – Across The Sandbar – Storm Warning – Kim Waits – The Rescue Of The Janet C – Let Not The Deep Swallow Me Up – Closing Theme 3 The Bitter Suite part 1 – Part 2 4 Across The River Styx 5 A Flock Of Souls 6 Along The Towpath 7 The Sky Road 8 Tears On A Rainy Day 9 Tiwai: Island Of The Apes bats – In The Firmament 10 Wild Voices, Quiet Waters Suite Twilight On The Lake – Winterloons – Waterstar Serenita 11 Timepiece 12 Field Of Eternity (Excerpts From The Original Version) 13 The Beggar And The Thief
Disc Three - Missing Links Volume Three: Time And Tide A Collection Of Television And Library Music 1992 – 1997
1 Amazonas 2 Peruvian Plains 3 Manatee Garden 4 Turtle Race 5 Indio Wedding 6 Underwater Forest 7 Fiesta Del Charangos 8 Slow Hand Sloth 9 River Chase 10 Sacred Kingdom 11 African Dream 12 Bedouin Train 13 Sandstorm 14 Kalahari March 15 Songoku 16 Schuan Journey 17 Slow Boat To China 18 Back In The Land Of Dragons 19 Shadow Puppet 20 Sea Jewel 21 End Theme For Five 22 Minnow Dance 23 Sunken Galleons 24 Haunting The Dark Sea 25 Time And Tide 26 Okavanga 27 Under Desert Stars 28 Lost In A Desert Night 29 Blue Lagoons
Disc Four - Missing Links IV: Pathways & Promenades
1 The Golden Road To Samarkand 2 Promenade 3 Sceptred Isle 4 Danza Cucaracha 5 Fallen Idol 6 Cascades 7 Sky Dawn 8 Misty Mountains 9 It’s All Greek To Me 10 Haven From The Sea 11 Heavenly Gene 12 Ironclad 13 Water Gardens 14 Night Train 15 Sleeping Giant 16 Sombrero 17 Irish Lament 18 Aurora 19 Without You 20 Sad Exodus 21 Summer Of Love 22 Light Rain 23 Halcyon Days
Disc Five: Extra Missing Links
1 Opening Theme For Five 2 Empire Of The Elephant 3 Great Rift Valley 4 Dwellers Of The Deep 5 Exile Link 6 Freeway Dude 7 Sumatra 8 Tears On A Rainy Day Link 9 Is There Anyone Out There? 10 Antibes Cocktail 11 Tropical Moon Romance 12 Sitar Pastoral 13 Wings Over The World 14 Stakeout 15 Bush Babies Suite 16 Sky Road Link 17 Citizens Of The Coral 18 Estrangement (Piano Mix) 19 Night Search 20 Granada 21 A Noble Spirit 22 In The Heart Of Africa 23 Malvern Hills 24 Flight Of The Snow Geese 25 Never Meant To Be 26 New Alchemists Suite 27 The Beggar & The Thief (Instrumental V)
30 anni fa, il 24 settembre 1990, usciva il capolavoro di Anthony Phillips "Slow Dance".
L'album è una suite strumentale di 50 minuti divisa in due parti. La musica è stata composta da Phillips ed eseguita da lui stesso con altri musicisti:
Anthony Phillips - tastiere (E-mu Emax, Roland Jupiter-8, Casio CZ-5000, Roland TR-808 drum machine), chitarre (Alvarez 12 corde, Fender Stratocaster, Yari classic, Ovation 6 corde), Gretsch basso fretless, TOM drum machine, Yamaha QX5 Sequencer su "Slow Dance (parte 2)".
Martin Robertson - clarinetto
Ian Hardwick - oboe
Michael Cox - flauto, ottavino
Tjborn Holtmark - tromba
Julie Allis - arpa
Ian Thomas - batteria
Frank Ricotti - percussioni e off spin
John Owen-Edwards - direttore
Gavyn Wright - leader degli archi
Quartetto Speachi
Ralph Bernascone - direttore del quartetto
Ascolta l'album:
Track list:
Tutti i brani sono composti da Anthony Phillips.
1. "Slow Dance (Part 1)" 23:57
2. "Slow Dance (Part 2)" 26:27
Nel 2017, Slow Dance è stato ristampato come digipack 2 CD/1 DVD Deluxe Edition.
Contiene l'originale e un nuovo mix stereo, un mix surround 5.1 e brani inediti intitolati "Slow Dance Vignettes".
Il pacchetto include un poster e un libretto di 16 pagine con ampie note di copertina.
1. "Themes from Slow Dance" 3:30 2. "No Way Out (Alternate Mix)" 4:23 3. "A Slower Dance" 3:36 4. "Guitar Adagio from Slow Dance" 4:31 5. "Touch Me Deeply (Demo)" 5:58 6. "Clarinet Sleigh Ride" 6:54 7. "Slow Dance Single Demo (Alternate Mix)" 7:38 8. "No Way Out (Original Mix With Drums)" 8:21 9. "Lenta Chorum"
Il titolo dell'album è stato deciso nell'estate del 1990.
Phillips ha dichiarato che "Slow Dance" era tra i tanti possibili, tra i quali "Time & Tide" e "Field Day". Quest'ultimo è stato usato per il nome dell'album di Phillips del 2005.
"Slow Dance" sarebbe stato suggerito da qualcuno alla Virgin ritenendo l'album un ottimo accompagnamento per un balletto.
Indovina il collegamento QUESTA VOLTA FACILISSIMO tra queste sette canzoni (la soluzione è dopo i brani). Non vuoi indovinare? Allora ASCOLTA IL PODCAST (in italiano) - CLICCA QUI.
Controlla se hai indovinato:
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1) Genesis “Home by the Sea” (1983). Il testo della canzone in realtà è ben poco estivo e attinente al mare: parla di un ladro, che irrompe in una casa solo per scoprire che è infestata. Il ladro viene catturato dai fantasmi, che lo costringono ad ascoltare le loro storie per il resto della sua vita.
2) Peter Gabriel “Red Rain” (1986). Anche in questo caso il mare è piuttosto inquietante. Il testo infatti è stato ispirato da un sogno ricorrente in cui Gabriel nuotava in un mare di acqua rossa. Gabriel ha spiegato alla rivista “Mojo”, nel settembre 2013: “Red Rain” è stata scritta dopo un sogno che avevo fatto in cui il mare era diviso da due pareti. C’erano queste figure di vetro, che si avvitavano in ogni parete, si riempivano di sangue rosso e poi venivano calate sulla sabbia, dove scaricavano il sangue. Facevo questi sogni estremamente vividi, che mi spaventavano a morte”.
3) Mike + The Mechanics “Beggar on a Beach of Gold” (1995). La spiaggia è una metafora, sottolineata anche dalla copertina, in cui Mike è seduto a piedi nudi su di una distesa di monete d’oro. Come a voler dire che si tratta di apprezzare ciò che abbiamo qui e ora e non cercare comunque ciò che non possiamo ottenere. Apprezzare quello che abbiamo, anche le piccole cose.
4) Phil Collins “Too Many Fish in the Sea” (2010). È una canzone di successo del 1964 registrata dal gruppo canoro Motown The Marvelettes. È stata la prima hit del gruppo, nella top 40 per quasi un anno, raggiungendo il numero 25 della Billboard Hot 100. La canzone è stata uno dei primi singoli di successo scritti da Norman Whitfield ed Eddie Holland. È stato anche il primo singolo prodotto da Whitfield. Nel 2010 Phil Collins l’ha inserita in “Going Back”, suo ottavo album solista in studio, con cover della Motown degli anni ’60 e degli standard soul. “Too Many Fish in the Sea”, è stata data in omaggio in anteprima ai nuovi utenti iscritti al sito web di Phil rinnovato. Poi ha fatto parte dei bonus tracks del DVD e di “The Essential Going Back”, una riedizione uscita il 10 giugno 2016. Anche qui i pesci del titolo sono una metafora.
5) Ray Wilson “Song for a Friend” (2016). Nel brano Ray si lascia andare ai ricordi: “Se guardate laggiù, è lì che sono nato”. La canzone si basa su semplici flash di memorie su sua madre: “Era proprio la migliore mamma del mondo”, che viene paragonata alla fresca e limpida aria del mare.
6) Steve Hackett “Loving Sea” (2015). L’ha spiegata Steve in questo video, pubblicato il 26 luglio 2020:
7) Anthony Phillips “The Sea and the Armadillo” (1984). Fa parte dell’album “Private Parts and Pieces IV: A Catch at the Tables”, nono lavoro in studio di Ant e quarto capitolo della sua serie “Private Parts & Pieces”. Il brano è strumentale. Nell’album, tra mare e lago (“Down Over The Lake”), l’acqua è molto presente, anche nella copertina:
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Originariamente pubblicato nel maggio 1995, l'album presentava i momenti salienti di una performance solista dal vivo di Anthony, registrata il 21 marzo 1993 nell'ambito della Living Room Concert Series per il programma radiofonico statunitense Echoes, quotidiano di musica strumentale contemporanea.
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Lo spettacolo è stato trasmesso su 120 stazioni radio pubbliche in America il 25 giugno 1993.
Per l'esecuzione Anthony ha selezionato una serie di pezzi per chitarra acustica e pianoforte, attingendo principalmente a brani originariamente pubblicati sugli album The Geese and The Ghost, Private Parts and Pieces e A Catch at The Tables, insieme a due pezzi del New England, l'ottavo volume della serie Private Parts & Pieces e una versione solista a 12 corde del primo movimento di un Guitar Quintet da lui composto nel 1976, che era stato successivamente inciso con parti per archi e strumenti a fiato, Conversation Piece.
Non disponibile su CD da molti anni, The Living Room Concert è stato ri-masterizzato e ampliato per includere tre brani inediti registrati per la trasmissione originale, Jaunty Roads, Let Us Now Make Love e Lucy: An Illusion.
Questa edizione di Esoteric Recordings ripristina l'opera d'arte originale e include nuove note di copertina dell'archivista di Anthony Phillips Jon Dann.
Il 13 luglio 1985 Phil Collins è il protagonista di una clamorosa doppia esibizione al Live Aid, una a Londra, l'altra a Philadelphia, dall'altra parte dell'Atlantico.
Verso le tre del pomeriggio Phil e Sting salgono sul palco di Wembley, accolti da un boato del pubblico.
Ma non tutto fila liscio: Sting dimentica le parole di Every Breath You Take.
"Un attimo prima di entrare in scena, con la massima disinvoltura, Sting mi avverte: «A proposito, qualche volta faccio casino con le parole...». Un attimo dopo, in piedi davanti al pianoforte, mi affanno a leggere i versi mentre lui è partito per la tangente dall’altra parte del palco: «Every breath... every move... every bond...»", ricorda Phil, nella sua autobiografia "No, non sono ancora morto", trad. Anna Mioni, Mondadori.
Non solo. La giornata è molto calda, anche a Londra. Ancora Phil:
"Il palco è bianco, splende il sole e si muore di caldo. Sono così sudato che mentre suono Against All Odds un dito scivola sui tasti del pianoforte. Una vera stecca, sento quasi rabbrividire gli ottantamila fan che riempiono Wembley. E non soltanto loro, quella nota sbagliata è arrivata in tutto il mondo. Se aggiungiamo il pasticcio di Every Breath, sto già facendo la figura del principiante."
A Wembley Phil esegue anche In The Air Tonight, poi, insieme a Sting, ecco Long Long Way to Go:
L'esibizione londinese di Phil Collins finisce così. Ma non la sua lunga giornata. Lo attende un Concorde per gli Stati Uniti. Ricorda Phil:
"Non volevo passare per l’unico sbruffone che suonava a entrambi i concerti, e mi avevano assicurato che anche i Duran Duran avrebbero preso l’aereo per Philadelphia. Senonché, per qualche ragione, i Duran Duran si esibiscono solo in America. Insomma, da un momento all’altro l’atmosfera cambia completamente."
Addirittura, a metà del volo del Concorde, è in programma un collegamento televisivo dall’aereo. Eccolo:
Ed ecco come lo ricorda Phil:
"Negli studi televisivi a Londra, i presentatori della BBC alimentano l’eccitazione del pubblico. «Eccoci in diretta con Phil Collins dalla cabina del Concorde! Come va, Phil?»
«Tutto bene, siamo a metà strada...»
Billy Connolly, Andrew Ridgeley degli Wham! e Pamela Stephenson, gli ospiti in studio, sono perplessi. Non sentono altro che gracchi indistinti e interferenze."
Arrivato in elicottero dal JFK Airport di New York al JFK Stadium di Philadelphia, Phil accompagna alla batteria Eric Clapton in White Room:
She's Waiting:
E Layla:
Ricorda Phil: "Il set con Eric è divertente e spensierato. Con il suo batterista Jamie evitiamo di tagliarci la strada, e il risultato è splendido. "
Poi si esibisce da solo. Di nuovo Against All Odds (Take a Look at Me Now) e In the Air Tonight:
Quindi è il delicatissimo momento della reunion dei Led Zeppelin. Phil suonerà con loro. Lo aveva invitato l'amico Robert Plant, prima ancora che venissero coinvolti gli altri ex membri e il Live Aid si trasformasse nel loro clamoroso ritorno insieme. Ma già prima di salire sul palco l'atmosfera non è delle migliori.
Phil: "Robert da solo: un tipo adorabile. Robert e qualsiasi cosa abbia a che fare con gli Zeppelin: è come se si producesse una strana e malevola reazione chimica. È tutto cupo, persino diabolico. Jimmy è palesemente – diciamo così – nervoso e irritabile. (...) ora mi stanno presentando John Paul Jones, che è muto come un pesce. Poi è la volta di Tony Thompson. Mi accorgo che mi tratta con estrema freddezza. (...) Gli parlo dei rischi dei due batteristi sul palco: sono anni che lo faccio con i Genesis e la mia band, so perfettamente quanto è facile che vada tutto a rotoli. Il segreto, come ho imparato a mie spese, è stare sul semplice. Lo sguardo di Tony, però, mi dice che non sa che farsene delle «dritte» di un opportunista appena atterrato da oltreoceano con il Concorde."
Phil introduce Robert Plant e i Led Zeppelin (ecco l'intera esibizione):
Eseguono Rock and Roll, Whole Lotta Love eStairway to Heaven.
Ma Phil non ha un buon ricordo dell'esibizione: "Sin dall’inizio mi rendo conto che le cose non vanno per il verso giusto. Dalla mia posizione sento poco Robert, ma quanto basta per accorgermi che non è al suo meglio. Altrettanto vale per Jimmy.
Non ricordo nemmeno di aver suonato Rock and Roll, ma so di averlo fatto. Ricordo però lunghi e atroci minuti di quello che Robert chiama sdegnosamente «lavoro a maglia», ovvero il drumming a effetto (...) percuotere l’aria per evitare di contribuire al disastro. Se avessi saputo dell’altro batterista, mi sarei chiamato fuori ben prima di arrivare a Philadelphia.
Sul palco, tengo gli occhi incollati su Tony Thompson. Mi tocca andargli dietro, perché picchia come un dannato e ha deciso di ignorare i miei consigli. (...) Il punto è che mi sentivo spaventosamente a disagio, se avessi potuto sarei uscito dal palco a metà di Stairway, se non prima. Ma ve le immaginate le reazioni?"
E con certo sollievo che Phil porta a termine l'esibizione con i Led Zeppelin. Ora deve "soltanto" affrontare un'intervista insieme a loro. Eccola:
Ancora Phil dalla sua autobiografia: "Hunter inizia a porre domande semplici, ma nessuno lo prende sul serio. Robert e Jimmy danno risposte vaghe e impertinenti, John Paul Jones è sempre muto come un pesce.
Mi dispiace per Hunter. È in diretta mondiale e il pubblico lo guarda con il fiato sospeso, ma i ragazzi gli stanno facendo fare la figura dell’idiota. E così, pur non avendo alcun titolo, cerco di salvare il salvabile rispondendo io."
Nel backstage Collins ha pure il fiato per riassumere questa lunga giornata in un'intervista singola, ancora con Hunter:
Ma nella sua autobiografia il riassunto è ben più tagliente ed efficace: "Wembley, Heathrow, il Concorde, il JFK (aeroporto e stadio), le quattro performance, una delle quali infernale".
Un ultima curiosità: sul Concorde Collins aveva incontrato l'attrice e cantante Cher, che non era a conoscenza dei concerti. Dopo aver raggiunto gli Stati Uniti, ha assistito a quello di Philadelphia e la si può vedere mentre si esibisce nel brano collettivo finale We Are the World.
Anche Phil era stato invitato a partecipare, ma aveva declinato per stanchezza (e non solo, visto com'era andata con Plant & Co.).
"In albergo accendo la tv e vedo gli ultimi spasmi del concerto di Philadelphia. Un momento, chi è quella sul palco? Cher - racconta Phil-.
È la degna conclusione di una giornata di follia. Non solo è riuscita a entrare, ma ha un microfono in mano e sta cantando We Are the World. Forse proprio il mio verso."
Viene registrata una parte del concerto dalla Radio francese RTL.
Ecco i 42 minuti andati in onda (notare che, al minuto 38 circa, Phil Collins non ricorda le parole di The Lamb Lies Down On Broadway, ma riprende subito il filo del verso):
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